Anagrafe delle posizioni assistenziali: espresso parere positivo del Garante della privacy

Redazione 27/02/14
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Biancamaria Consales

Il Garante  per la privacy ha dato parere positivo allo schema di decreto del Ministero del lavoro in merito alla costituzione del Casellario dell’Assistenza, l’anagrafe generale delle posizioni assistenziali, presso l’Inps. Il decreto ha accolto integralmente le osservazioni e i suggerimenti forniti dall’Ufficio del Garante, volte a perfezionare il testo sotto il profilo della protezione dei dati. In particolare, le osservazioni dell’Autorità Garante hanno riguardato la selezione delle informazioni destinate a confluire nel casellario, l’individuazione dei soggetti che possono consultarle, le modalità di raccolta e di anonimizzazione dei dati relativi ai  minori in situazioni di disagio. Con la costituzione del Casellario si intende definire un quadro complessivo del settore dell’assistenza sociale al fine di gestire, programmare, monitorare la spesa, valutare l’efficienza degli interventi ed elaborare statistiche e studi. Per questi motivi le amministrazioni locali e ogni altro ente che eroga tali prestazioni dovranno mettere a disposizione del Casellario le informazioni previste dal decreto.

L’Inps dovrà rendere disponibili le informazioni raccolte in forma individuale, ma prive di ogni riferimento che ne permetta il collegamento con gli interessati, al Ministero del lavoro, al Ministero dell’economia e delle finanze, alle Regioni, alle Province autonome e ai Comuni. Nella banca dati saranno raccolti, conservati e gestiti i dati personali e familiari dei beneficiari, le informazioni sugli enti eroganti e sulle prestazioni assegnate. Inoltre, in apposite sezioni separate, dedicate alla non autosufficienza, ai minori in condizioni di disagio e alla povertà, saranno trattate le informazioni sulla presa in carico da parte dei servizi sociali, in forma del tutto anonima nei casi più delicati. I dati direttamente identificativi saranno consultabili esclusivamente dagli enti locali, solo per le prestazioni da essi erogate, e dall’Inps, dalla Guardia di finanza e dall’Agenzia delle entrate per effettuare controlli sui beneficiari delle prestazioni sociali agevolate. Le modalità attuative e le specifiche tecniche per l’acquisizione, la trasmissione e lo scambio delle informazioni tra le amministrazioni coinvolte e l’anonimizzazione dei dati, nonché le misure di sicurezza, saranno definite  dall’Inps con successivi decreti, sentito il parere del Garante.

 

 

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