Al via a una nuova procedura arbitrale:dal 1 luglio è nato l’arbitrato semplificato. Costi ridotti e tempi dimezzati per ottenere un lodo

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Il “Coronavirus” ha lasciato strascichi a livello economico e conseguenze sul piano giuridico, ha alterato gli equilibri tra le parti di un contratto, creato difficoltà e rallentamento nei pagamenti, ha modificato i bisogni e le posizioni dei contraenti. In sostanza, ha determinato un aumento della domanda di servizi di giustizia.

Per far fronte a queste esigenze sono nate una serie di misure straordinarie – in materia di arbitrato e arbitraggio – in seno alla Camera Arbitrale di Milano, società interamente partecipata dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Le misure -entrate in vigore il 1° luglio- prevedono un nuovo procedimento arbitrale semplificato, che dimezza i tempi e riduce i costi rispetto al procedimento ordinario e rilanciano l’arbitraggio, come soluzione utile per ridefinire elementi essenziali del contratto diventati incerti post Covid.

 La novità’: l’arbitrato semplificato, tempi più’ rapidi e costi ridotti

Dal 1° luglio è entrato in vigore in Camera Arbitrale di Milano, accanto al servizio di arbitrato ordinario, una nuova procedura di Arbitrato Semplificato, per offrire alle imprese e ai cittadini uno strumento più snello e più rapido per giungere alla definizione delle liti, con un tariffario più economico.

Cosa prevede la procedura semplificata: la decisione è affidata all’arbitro unico (anziché ad un   collegio di tre arbitri), i tempi sono dimezzati rispetto all’arbitrato ordinario (3 mesi per il deposito del lodo anziché i 6 ordinari) il numero di memorie è sensibilmente ridotto e si svolgerà, al più, un’unica udienza.

Se nel procedimento ordinario i tempi per giungere ad un lodo sono in media 10/12 mesi, con il nuovo strumento i tempi si ridurranno a circa 6 mesi.

Riduzione dei costi di un terzo: si riducono in media del 30% sia gli onorari della Camera Arbitrale che gli onorari dell’arbitro unico.

Quando è applicabile. La procedura si applica nelle seguenti ipotesi: 1) ai procedimenti instaurati dopo l’entrata in vigore (cioè dal 1° luglio) quando il valore della domanda di arbitrato non sia superiore ad euro 250.000, fatta salva la contrarietà anche di una sola parte espressa nell’atto introduttivo (in tal caso si tornerà all’arbitrato ordinario della Camera Arbitrale di Milano.

2) a tutti i procedimenti senza alcun limite di valore economico, se le parti vi abbiano fatto riferimento nella convenzione arbitrale (clausola arbitrale) o se ne abbiano concordato l’applicazione anche successivamente, fino alla scambio degli atti introduttivi.

L’arbitraggio per rinegoziare i contratti con l’intervento di un terzo

Nell’attuale momento storico in cui il Covid ha alterato gli equilibri tra le parti di un contratto e nei casi in cui sia necessario per imprese e consumatori rinegoziare gli accordi e i contratti in essere, l’arbitraggio può essere uno strumento molto efficace per imprese e consumatori.

Cos’è l’Arbitraggio: è una procedura volta alla determinazione di un elemento del contratto sul quale le parti non abbiano raggiunto un accordo, affidata dalle parti stesse ad un terzo neutrale e competente, “l’arbitratore”.

La Camera Arbitrale mette a disposizione clausole modello di arbitraggio per offrire agli utenti sia la sola nomina di un arbitratore, sia l’amministrazione vera e propria della procedura di arbitraggio.

 

Network in Italia. La Camera Arbitrale di Milano amministra arbitrati in tutta Italia (dalla propria sede di Milano ed ufficio di Roma), con volumi che la rendono la prima Istituzione a livello nazionale. La Camera Arbitrale affianca alcune Camere di Commercio italiane nell’amministrazione degli arbitrati e la nuova procedura dell’Arbitrato Semplificato risponde alle esigenze di maggiore speditezza e semplificazione nei procedimenti arbitrali proveniente da questi territori. Fanno parte del network la Camera di commercio di Avellino, Bari, Benevento, Brescia, Bologna, Cremona, Ferrara, Forlì-Cesena, Genova, Lecco, Mantova, Modena, Pavia, Pistoia, Varese.

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