Il 5 dicembre 2025 la Commissione europea ha pubblicato il Regolamento di esecuzione (UE) 2025/1926, che introduce l’aggiornamento annuale della Nomenclatura Combinata (NC) e della TARIC valido a partire dal 1° gennaio 2026. Si tratta di un passaggio cruciale per tutte le imprese che effettuano operazioni di importazione ed esportazione, poiché l’aggiornamento della classificazione doganale determina l’attribuzione corretta dei codici dei prodotti e incide direttamente su dazi, restrizioni e politiche commerciali applicabili.
La pubblicazione annuale della NC è ormai un appuntamento fisso per gli operatori del commercio internazionale. Tuttavia, ogni nuova versione porta con sé modifiche strutturali e puntuali che, se non adeguatamente recepite, possono generare errori dichiarativi, variazioni inattese dei costi doganali e problemi di compliance con la normativa dell’Unione. Il regolamento 2025/1926 si inserisce in questo quadro, aggiornando centinaia di voci merceologiche e introducendo precisazioni significative nella descrizione di categorie di beni che hanno rilevanza crescente nel mercato globale.
Indice
1. Cos’è la Nomenclatura Combinata
La Nomenclatura Combinata dell’Unione Europea costituisce la base del sistema di classificazione doganale dei prodotti e integra, in un’unica struttura, il livello internazionale e quello unionale. Essa è composta da:
- Un codice a 8 cifre, derivante dall’integrazione tra:
- le 6 cifre del Sistema Armonizzato (SA), adottato globalmente dagli Stati membri dell’Organizzazione Mondiale delle Dogane (WCO);
- 2 ulteriori cifre di dettaglio, introdotte a livello UE, che consentono una classificazione più precisa delle merci.
A questo si aggiungono, in ambito operativo, le ulteriori 2 cifre TARIC, necessarie per identificare con esattezza il trattamento doganale applicabile, comprendente:
- misure daziarie,
- misure non tariffarie,
- restrizioni all’import/export,
- misure di politica commerciale comune,
- normative settoriali specifiche (dual use, sanzioni Paese, regolamenti di sicurezza dei prodotti).
La Nomenclatura Combinata è stata istituita dal Regolamento (CEE) n. 2658/87 e viene aggiornata ogni anno tramite pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. L’edizione 2026, ora disponibile tramite il Reg. (UE) 2025/1926, rappresenta il riferimento obbligatorio per tutte le dichiarazioni doganali presentate dal 1° gennaio 2026.
2. Le novità del 2026
Come ogni aggiornamento annuale, la NC 2026 recepisce:
- modifiche del Sistema Armonizzato adottate a livello WCO;
- adattamenti derivanti da nuove esigenze di monitoraggio statistico;
- modifiche necessarie per l’applicazione delle politiche commerciali UE;
- aggiornamenti relativi alla tecnologia, alla transizione verde e alle nuove categorie di prodotti emergenti.
Le revisioni possono riguardare:
- introduzione di nuove sottovoci,
- riformulazione delle descrizioni esistenti,
- soppressione o accorpamento di codici ormai obsoleti,
- chiarimenti nelle note legali relative alle sezioni e ai capitoli.
Per molti comparti – elettronica, prodotti energetici, articoli medicali, chimica fine, componentistica meccanica – tali modifiche possono incidere in modo diretto sulle dichiarazioni doganali.
3. Gli effetti sulle aziende
L’aggiornamento della NC e della TARIC non ha un valore puramente tecnico, ma comporta effetti concreti e immediati per le imprese che movimentano merci sul mercato internazionale. In particolare, l’adozione della versione 2026 può influenzare:
1. La corretta attribuzione del codice doganale
Ogni prodotto commercializzato deve essere classificato con precisione. Una modifica della NC può rendere necessario:
- rivedere i codici attualmente utilizzati,
- aggiornare le schede tecniche interne,
- adeguare i sistemi gestionali e i listini doganali.
Un’errata classificazione può determinare recuperi daziari, sanzioni amministrative e contestazioni da parte dell’autorità doganale.
2. L’applicazione di dazi e misure tariffarie
Anche piccole variazioni nella descrizione delle sottovoci possono comportare:
- aumento o riduzione dei dazi,
- applicazione di dazi antidumping o compensativi,
- accesso o esclusione da preferenze tariffarie.
3. Le restrizioni all’import/export
La TARIC evidenzia molteplici misure non tariffarie che potrebbero riguardare:
- prodotti a duplice uso,
- sanzioni commerciali verso specifici Paesi,
- requisiti di certificazione tecnica,
- regolamenti settoriali (es. sicurezza dei prodotti, standard ambientali).
La variazione del codice può modificare completamente il quadro dei controlli applicabili.
4. L’origine preferenziale e non preferenziale
Il cambio di classificazione può incidere:
- sulla determinazione dell’origine ai fini degli accordi preferenziali,
- sul calcolo del valore aggiunto o delle trasformazioni sostanziali richieste,
- sulla corretta applicazione delle regole di origine nei processi di produzione complessi.
4. Conclusioni
L’entrata in vigore della Nomenclatura Combinata 2026 rappresenta un passaggio cruciale per la compliance doganale di tutte le imprese europee. L’aggiornamento dei codici NC e TARIC richiede un’attenta analisi interna, il riesame dei prodotti commercializzati e un monitoraggio accurato delle eventuali variazioni daziarie e normative.
Le aziende dovrebbero procedere tempestivamente a verificare l’impatto delle modifiche, aggiornare i propri sistemi informativi e assicurarsi che le dichiarazioni doganali presentate dal 1° gennaio 2026 siano conformi alla nuova struttura classificatoria. Una corretta gestione di questi aggiornamenti non solo evita rischi di natura sanzionatoria, ma contribuisce a una pianificazione doganale più efficiente e coerente con le politiche commerciali dell’Unione.
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