Sospensione pena d’ufficio se i benefici sono solo richiesti?

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Il giudice d’appello è tenuto a concedere d’ufficio la sospensione condizionale della pena se i “benefici di legge” sono stati solo genericamente richiesti? Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione.

Corte di Cassazione -sez. IV pen.- sentenza n. 15227 del 9-04-2025

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Indice

1. La questione: violazione di legge e vizio di motivazione in relazione alla mancata concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena


La Corte di Appello di Genova, giudicando in sede di rinvio a seguito di un annullamento disposto dalla Sezione terza della Corte di Cassazione, limitatamente all’aumento di pena per l’affermata recidiva, in parziale riforma di una sentenza emessa dal Tribunale di Genova, operava l’aumento ex art. 99 comma 2 cod. pen. di euro 100,00 e rideterminava la pena inflitta all’imputato, con riferimento reato di cui agli artt. 81 cpv cod. pen. e 73 comma 5 DPR309/90, in mesi sette e giorni dieci di reclusione ed euro 1200,00 di multa.
Ciò posto, avverso questa decisione proponeva ricorso straordinario per Cassazione il difensore dell’accusato, il quale deduceva violazione di legge e vizio di motivazione in relazione alla mancata concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena. Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione.

FORMATO CARTACEO

Formulario annotato del processo penale 2025

Il presente formulario è stato concepito per fornire all’avvocato penalista uno strumento di agile consultazione.Attraverso gli schemi degli atti difensivi, sono esaminati i vari istituti processuali alla luce delle novità intervenute nell’ultimo anno, con l’evidenziazione della normativa di riferimento e delle più rilevanti linee interpretative della giurisprudenza di legittimità. La selezione delle formule, accompagnate da suggerimenti per una migliore redazione di un atto, tiene conto degli atti che un avvocato è chiamato a predisporre come difensore dell’imputato, ma anche come difensore delle parti private (parte civile, persona offesa, responsabile civile, civilmente obbligato per la pena pecuniaria).  Il volume contiene sia gli atti che vanno proposti in forma scritta, sia quelli che, pur potendo essere proposti oralmente nel corso di un’udienza, sono di più frequente utilizzo.Un approfondimento particolare è dedicato al fascicolo informatico e al processo penale telematico, alla luce del D.M. 27 dicembre 2024, n. 206, che ha introdotto rilevanti novità in materia di tempi e modi del deposito telematico.Completa il volume una sezione online in cui sono disponibili le formule anche in formato editabile e stampabile. Valerio de GioiaConsigliere della Corte di Appello di Roma.Paolo Emilio De SimoneMagistrato presso il Tribunale di Roma.  

 

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione


La Suprema Corte riteneva il ricorso suesposto infondato.
In particolare, tra le argomentazioni che inducevano la Corte di legittimità ad addivenire a siffatto esito decisorio, era richiamato quell’orientamento nomofilattico secondo cui il giudice nel giudizio di appello non è tenuto a concedere di ufficio la sospensione condizionale della pena, né a motivare sul punto, nel caso in cui, nell’atto di impugnazione e in sede di discussione, siano stati genericamente richiamati i “benefici di legge“, omettendo l’indicazione di alcun elemento di fatto idoneo a giustificare l’accoglimento della richiesta (Sez. 1 n. 44188 del 20/09/2023; Sez. 4, n. 1513 del 03/12/2013).

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3. Conclusioni: il giudice d’appello non è tenuto a concedere d’ufficio la sospensione condizionale della pena se i “benefici di legge” sono stati solo genericamente richiesti


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito se il giudice d’appello è tenuto a concedere d’ufficio la sospensione condizionale della pena qualora i “benefici di legge” sono stati solo genericamente richiesti.
Si fornisce difatti in questa pronuncia una risposta negativa a siffatto quesito sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo con cui è stato per l’appunto postulato che il giudice d’appello non è tenuto a concedere d’ufficio la sospensione condizionale della pena, né a motivare sul punto, se i “benefici di legge” sono stati richiesti in modo generico e senza indicare elementi di fatto a sostegno.
Tale provvedimento, quindi, deve essere preso nella dovuta considerazione ogni volta si chieda il riconoscimento di siffatto beneficio.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su tale tematica giuridica sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

Avvocato e giornalista pubblicista. Cultore della materia per l’insegnamento di procedura penale presso il Corso di studi in Giurisprudenza dell’Università telematica Pegaso, per il triennio, a decorrere dall’Anno accademico 2023-2024. Autore di diverse pubblicazioni redatte per…Continua a leggere

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