Scritti esame avvocato 2019: quale potrebbe essere l’atto di penale e come scriverlo

Redazione 15/10/19
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Come molti sanno,  la preparazione teorica e lo svolgimento di una buona pratica forense purtroppo a volte non garantiscono il superamento della prova scritta dell’esame di avvocato.

Per aumentare le chances di superare questa difficile prova è però possibile mettere in atto alcuni accorgimenti (tanto nella scrittura, quanto nello studio) che per molti avvocati sono risultati fondamentali per ottenere l’agognato titolo.

Di seguito alcuni dei consigli sull’atto di penale tratti dal manuale di uno dei migliori preparatori all’esame di avvocato.

Il presente contributo è tratto da “Manuale Esame Avvocato – Atti di Diritto penale” di Marco Zincani.

Pronostici sull’atto di diritto penale

L’atto di diritto penale, nella stessa coscienza collettiva, rappresenta il paradigma della difesa forense. Per questo motivo, senza inventare nulla, ossia valorizzando tutti e solo gli elementi forniti dal caso d’esame, il candidato è tenuto a seguire una linea difensiva totalmente favorevole al proprio cliente. Una volta centrati gli aspetti di maggior rilievo, andranno privilegiate le interpretazioni giurisprudenziali più favorevoli all’assistito, mettendo in secondo piano, se non addirittura omettendo radicalmente, gli argomenti contrari a quest’ultimo.

Non di rado la difesa del cliente si incentra sull’estensione di alcuni istituti di favore relativi:

1) alla procedibilità (derubricazione del reato con conseguente improcedibilità per mancanza di querela);

2) all’estinzione del reato (derubricazione con conseguente declaratoria di prescrizione);

3) all’estensione di una causa di non punibilità: causa di giustificazione, scusante, di non punibilità in senso stretto;

4) all’applicazione di attenuanti o altri benefici.

In tale ottica, l’atto più idoneo a verificare la preparazione e la capacità difensiva del candidato d’esame è senza dubbio l’atto d’appello. Non è un caso che dei ventinove atti assegnati all’esame forense dopo la riforma del 1989, soltanto in sei occasioni sia stato assegnato un atto diverso. Peraltro, nell’anno 1996, alcune commissioni hanno consentito ai candidati la redazione dell’atto d’appello in luogo dell’incidente d’esecuzione, in quanto non figurava con certezza la decorrenza dei termini per l’impugnazione.

Tenendo conto dei meri intenti di chi ha redatto le tracce, l’atto d’appello viene assegnato all’esame con una probabilità superiore all’82%.

Atti usciti finora allo scritto di avvocato

Si riporta di seguito l’elenco degli atti di diritto penale estratti all’esame di abilitazione forense.

1989 – atto di appello: resistenza a pubblico ufficiale e lesioni volontarie – cause di giustificazione, eccesso colposo, circostanze;

1990 – atto di appello: omicidio doloso, legittima difesa, rapina con arma giocattolo;

1991 – atto di appello: estorsione, rapina, esercizio arbitrario delle pro- prie ragioni;

1992 – atto di appello: omicidio colposo mediante omissione;

1993 – cautelare reale: riesame sequestro preventivo, abusi edilizi (art. 20, lett. a), l. 47/1985;

1994 – giudizio direttissimo ex 449 c.p.p., eccezioni di erronea instaura- zione per mancanza di arresto in flagranza e di nullità della notificazione al difensore: lesioni personali;

1995 – atto di appello: furto e furto aggravato, continuazione nel reato anche per fatti rispetto ai quali è intervenuta sentenza di condanna passata in giudicato;

1996 – incidente d’esecuzione per sospensione condizionale (ambiguità, possibile atto d’appello, in quanto non risulta chiarito dalla traccia se pen- dessero i termini per l’impugnazione);

1997 – atto di appello: tentativo di importazione di sostanze stupefacenti;

1998 – atto di appello: crollo di costruzioni, disastro colposo, artt. 434 e 449, comma 1, c.p.;

1999 – atto di appello: maltrattamenti in famiglia;

2000 – atto di appello: rapina impropria (628 c.p.), furto aggravato (625 c.p.), violazione di domicilio (art. 614 c.p.), lesione aggravata (artt. 582-585 c.p.), contravvenzione sul porto di armi (art. 4 l. 110 del 1975), delitto tenta- to e reato complesso, circostanze aggravanti;

2001 – atto di appello: sequestro di persona a scopo di estorsione (art. 630 c.p., nel rapporto con l’art. 605 c.p.) e porto abusivo di armi (art. 699 c.p.);

2002 – atto di appello: incendio e danneggiamento seguito da incendio, morte o lesioni come conseguenza di altro delitto (art. 586 c.p.);

2003 – atto di appello: frode in commercio;
2004 – atto di appello: rapporto tra truffa e furto aggravato;
2005 – atto di appello: peculato d’uso, circostanza attenuante della speciale tenuità del fatto (art. 62 n. 4);
2006 – revoca di misura di prevenzione patrimoniale rispetto agli associati a delinquere di stampo mafioso (artt. 2 ter e ss. l. 575 del 1965 e successive modifiche);

2007 – rinnovazione dell’istanza di riabilitazione (secondo opinione minoritaria, ricorso per Cassazione) art. 179, comma 1, c.p.;

2008 – atto di appello proposto dalla parte civile: scriminanti non codificate (attività sportiva);

2009 – atto di appello: intervento chirurgico e consenso informato; 2010 – atto di appello: tentativo di rapina impropria;
2011 – atto di appello: peculato;
2012 – atto di appello: concorso anomalo artt. 110 e 116 c.p.;

2013 – cautelare personale: riesame ex art. 309 c.p.p. – connivenza non punibile e concorso di persone;

2014 – atto di appello: artt. 649 c.p.p., 646 c.p. – 216 e 223 l.f.; 2015 – atto di appello: artt. 624 c.p. – 56 c.p.;
2016 – atto di appello: artt. 99 c.p. – 628 e 110 c.p.;
2017 – atto di appello: tentato omicidio doloso/colposo e recidiva; 2018 – atto di appello: uccisione di animali e stato di necessità.

 Per approfondire leggi “Manuale Esame Avvocato – Atti di Diritto penale” di Marco Zincani.

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