Riforma forense: pubblicato il dossier esplicativo del CNF

Redazione 23/01/13
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Anna Costagliola

Il 18 gennaio 2013 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica la Legge 31 dicembre 2012, n. 247 recante «Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense». Si tratta di un provvedimento lungamente atteso, un vero e proprio Statuto degli avvocati, che, dopo un lungo iter parlamentare, ha visto finalmente la luce e rappresenta una svolta storica per il settore della professione forense, ancorato ad una legislazione risalente al lontano 1933.

Pubblicità informativa, obbligo di formazione continua, nuove regole sulla determinazione dei compensi e conferimento dell’incarico (compreso il divieto di patto di quota lite), attività di consulenza stragiudiziale tendenzialmente riservata e riserva di difesa negli arbitrati rituali e ancora incompatibilità tra la carica di consigliere dell’ordine e componente del Cda o comitato dei delegati della Cassa forense sono le determinazioni del nuovo ordinamento forense che entreranno in vigore immediatamente, il 2 febbraio prossimo. Intanto il Consiglio Nazionale Forense (CNF) è al lavoro sulla redazione dei regolamenti rimessi alla sua competenza per la piena operatività delle nuove norme e sulla revisione del codice deontologico per garantire al più presto il pieno regime della riforma.

L’approvazione della legge determina la sopravvenuta inapplicabilità alla professione forense delle norme contenute nell’art. 3, co. 5, del D.L. 138/2011, conv. in L. 148/2011, e, conseguentemente, delle norme contenute nel D.P.R. 137/2012, recante la riforma degli ordinamenti delle professioni regolamentate. Ciò tanto in considerazione del criterio cronologico (lex posterior derogat legi priori) quanto del criterio di specialità (lex specialis derogat legi generali) e gerarchico (con riferimento specifico alla sorte delle disposizioni di cui al D.P.R. n. 137/2012). Infatti, la legge in commento, veicolando una disciplina specificamente ed esclusivamente riservata agli avvocati, restringe automaticamente l’ambito operativo dell’art. 3 co. 5 cit. alle professioni diverse da quella forense.

Il CNF ha diramato ieri ai vari Ordini forensi il dossier 1/2013, esplicativo della nuova legge di riforma dell’ordinamento professionale, che indica, norma per norma, l’entrata in vigore e il timing dei provvedimenti di attuazione. Con questo vademecum, il Consiglio intende fornire agli Ordini e agli iscritti un commento sintetico (corredato di schede) elaborato dall’Ufficio Studi per la migliore cognizione e l’interpretazione della nuova normativa, specie con riferimento alle questioni che sorgeranno nella prima attuazione del provvedimento. Il testo normativo prevede un regime transitorio, che consentirà di gestire il passaggio dal previgente sistema ordinamentale a quello definito dalla riforma. Nel corso dei prossimi mesi, potranno, come è facilmente immaginabile, profilarsi per i Consigli dell’ordine nell’esercizio delle loro funzioni dubbi e questioni oggi non rilevabili, oppure gli stessi potranno risultare destinatari di richieste di parere e quesiti da parte di colleghi o anche di semplici cittadini. In relazione a detta eventualità, il CNF sostiene la necessità di una interlocuzione continua con i vari Ordini territoriali perché sia informato delle vicende applicative e possa contribuire a formare una prassi applicativa uniforme su tutto il territorio nazionale, nell’interesse dei cittadini che chiederanno l’assistenza degli avvocati e nell’interesse degli stessi iscritti agli albi.

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