Programmazione dell’attività della Sezione di controllo per gli affari comunitari ed internazionali per l’anno 2006

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LA SEZIONE DI CONTROLLO
PER GLI AFFARI COMUNITARI ED INTERNAZIONALI
 
Delibera n° 3/2005
composta dai Magistrati:
Dott.     Giulio            LUCENTE                          Presidente
Dott.     Franco          FRANCESCHETTI                Consigliere
Dott.     Ivan             DE MUSSO                       Consigliere
Dott.     Giuseppe       COGLIANDRO          Consigliere
Dott.     Ennio            COLASANTI                      Consigliere
nell’adunanza del 21 novembre 2005
 
Visti l’art.3, comma 4, della legge 14 gennaio 1994 n.20, l’art.10 del regolamento istitutivo della Sezione approvato con deliberazione delle Sezioni riunite n.14 in data 16 giugno 2000, l’art.248 del trattato CE, nonché i regolamenti comunitari di settore;
Vista la deliberazione n.34/CONTR/PRG/05 adottata dalle Sezioni riunite il 27 ottobre 2005 ai sensi e in applicazione del citato art.3, comma 4, della legge n.20 del 1994 e dell’art.5 del regolamento n.14 del 2000;
Visto l’art.5, comma 2, del regolamento n.14 del 2000;
Udito il relatore Presidente della Sezione dott. Giulio Lucente;
DELIBERA
 
La programmazione dell’attività di controllo della Sezione per l’anno 2006;
 
ORDINA
 
La trasmissione della deliberazione stessa al Presidente della Camera dei Deputati ed al Presidente del Senato della Repubblica.
Così deliberato nell’adunanza del 21 novembre 2005.
 
IL PRESIDENTE RELATORE
Giulio Lucente
 
 
 
Depositata in Segreteria il .
IL DIRIGENTE
Maria Laura Iorio


PROGRAMMA 2006
 
 
La Sezione affari comunitari ed internazionali, in coerenza con i principi enunciati dalla legge n.20 del 1994 e con i criteri generali e gli indirizzi di coordinamento contenuti nella deliberazione delle Sezioni Riunite annualmente approvata ai sensi e per gli effetti previsti dall’articolo 5, comma 1, del regolamento n.14 del 2000 – per la programmazione 2006 la relativa delibera n.34/CONTR/PRG/05 è stata approvata nell’adunanza del 27 ottobre 2005 – sin dalla sua istituzione ha adottato il metodo programmatorio finalizzato all’individuazione degli obiettivi che l’attività di controllo intende annualmente perseguire, con particolare riferimento alle cause che concorrono all’ “an, quantum e quomodo” dell’utilizzazione dei fondi comunitari.   Peraltro, affinché il “Programma annuale” delle attività di controllo programmate – anche nei casi in cui sia utilizzata la tecnica della verifica a campione- consenta di pervenire a risultati credibilmente riferibili a fenomenologie di carattere generale, la Sezione ha individuato una serie di criteri-guida che debbono caratterizzare le attività di utilizzazione dei fondi comunitari da sottoporre annualmente al suo controllo, criteri che sembra opportuno sinteticamente richiamare: l’entità dei mezzi finanziari impiegati; le irregolarità emerse dai controlli comunitari o nazionali o da eventi giudiziari; l’estensione territoriale interessata; il ritardo nell’attuazione dei programmi; la criticità dei settori socioeconomici destinatari del co-finanziamento comunitario; la complessità e/o novità dell’intervento, nonché i rischi connessi alla sua attuazione.
In ordine alla programmazione per l’anno 2006 le Sezioni Riunite, con la deliberazione sopra citata del 27 ottobre 2005., hanno definito il quadro di riferimento programmatico, individuando tematiche generali di più significativo impatto sulla finanza pubblica, che le Sezioni di controllo avrebbero potuto privilegiare nel rispetto della loro autonomia in sede di redazione del programma di controllo per l’anno 2006.
Per la Sezione di controllo per gli affari comunitari e internazionali l’indicazione di massima fornita a titolo orientativo riguarda l’impiego dei fondi comunitari nel settore dell’ambiente (con particolare riguardo agli ambiti idrogeologico e della difesa del suolo), nonché nel settore delle irregolarità e frodi riscontrate nell’utilizzazione dei fondi comunitari relativi al Fondo di sviluppo regionale (FESR – Obiettivo1).
Inoltre è previsto che la Sezione potrà verificare la valutazione dell’impatto di interventi appositamente selezionati nell’ambito del citato obiettivo.
La Sezione potrà svolgere, infine, indagini di controllo sulla gestione di programmi attuati in esecuzione di trattati, accordi ed intese di carattere internazionale, finanziati con fondi comunitari.
Conclusivamente, per l’anno 2006, la Sezione, oltre a predisporre ed approvare il referto generale sulla gestione dei fondi comunitari da parte di pubbliche amministrazioni e di altri organismi interessati con riferimento alle prospettive finanziarie 2000/2006 dell’Unione Europea, delibera di proseguire le sottodescritte indagini di controllo già programmate per l’anno 2005 e non ancora concluse anche per la carenza di dati significativi, visto il perdurante stadio di attuazione ancora embrionale dei relativi interventi:
 
“I progetti integrati nel Quadro comunitario di sostegno 2000-2006 per le Regioni italiane dell’Obiettivo 1 e loro stato di attuazione”
Secondo il QCS approvato con decisione della Commissione (2000) 2050 del 01.08.2000, i progetti integrati costituiscono un complesso di azioni intersettoriali, strettamente coerenti e collegate tra loro, che convergono verso un comune obiettivo di sviluppo del territorio e giustificano un approccio attuativo unitario.
Tale definizione si richiama al concetto di integrazione progettuale, che rappresenta una caratteristica generale dell’attività cofinanziata dai Fondi strutturali.
L’ indagine programmata risponde a molti dei criteri cui la Sezione ispira la propria attività di controllo, con particolare riguardo alla rilevanza dei mezzi finanziari impiegati, alla estensione territoriale interessata – sostanzialmente tutte le Regioni dell’Obiettivo 1 – e ad alcune criticità già evidenziate in sede di iniziale attuazione di tali strumenti operativi.
Inoltre, il carattere di novità degli stessi rafforza il convincimento circa la opportunità di approfondimenti in materia, utili anche ai fini di una realizzazione delle azioni in senso sempre più conforme al principio comunitario di sana gestione finanziaria delle risorse.
 
 
Programma di Iniziativa Comunitaria “Inondazioni e assetto del territorio e lotta contro la siccità”
Il tema delle inondazioni e della siccità è, purtroppo, ricorrente nel nostro paese ove alcune regioni devono affrontare annualmente i pericoli e i disagi legati a tali fenomeni.
L’indagine ha la finalità di verificare quali iniziative sono state concluse nel ciclo di programmazione 1994-99 e quali avviate nel 2000-06 anche in cooperazione con i Paesi transfrontalieri.
L’esame dell’argomento sarà svolto in collaborazione con le Sezioni regionali interessate che vorranno aderire all’iniziativa.
 
 “Indagine sulle fasi di programmazione e attuazione dei Piani di sviluppo rurale” ai sensi del Reg. CE 1257/99.
L’indagine mira a proseguire la valutazione delle fasi di programmazione e di prima attuazione degli obiettivi comunitari nel settore strutturale dello sviluppo rurale – ora ricompreso tra le politiche agricole del FEAOG-Garanzia – e risponde anch’essa ad alcuni dei già citati criteri stabiliti dalla Sezione per la propria attività di controllo, con specifico riferimento al carattere di novità del Reg.CE 1257/99.
 
“Frodi ed irregolarità nell’utilizzazione dei finanziamenti FESR”
La Sezione ritiene importante riferire sulle frodi e le irregolarità lesive degli interessi finanziari della Comunità, visto che la lotta a tale fenomeno costituisce un aspetto vitale dell’azione delle istituzioni dell’Unione europea.
In particolare si analizzerà lo stato delle azioni intraprese dalle Amministrazioni nazionali per ottemperare ai propri obblighi di prevenzione e repressione delle frodi nel settore dei Fondi strutturali e, in particolare, nell’ambito delle risorse messe a disposizione dal Fondo di sviluppo regionale (FESR), ambito di grande rilevanza e ai cui finanziamenti accedono regioni inserite in obiettivi diversi.
Poiché l’attività istruttoria si è rivelata più complessa del previsto, viste le differenti competenze dei destinatari delle richieste di informazioni, l’indagine speciale è riaggiornata al 2006, previa delimitazione dell’ambito territoriale di operatività del controllo anche al fine di coinvolgere le competenti Sezioni regionali: in particolare l’indagine sarà indirizzata per ora solo a verifiche nell’Obiettivo 1 e quindi comporterà la collaborazione delle sette Sezioni di controllo regionali interessate (Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia, Sardegna).
 
Si aggiunge alle precedenti la seguente indagine:
“Verifica della valutazione di impatto di interventi appositamente selezionati nell’ambito dell’obiettivo 1 del Fondo europeo di sviluppo regionale”
Il regolamento (Ce) n. 1269/1999, contenente disposizioni generali sui Fondi strutturali, disciplina, al capo III del titolo IV la valutazione degli interventi co-finanziati dai Fondi.
L’articolo 40 prevede tre forme di valutazione: ex ante, intermedia [o in itinere] ed ex post. Esse sono volte a determinare l’impatto rispetto agli obiettivi dei Fondi stessi e ad analizzarne le incidenze su problemi strutturali specifici.
L’efficacia dell’azione dei Fondi viene valutata in funzione dei seguenti criteri:
          impatto globale sul conseguimento degli obiettivi di cui all’articolo 158 del trattato e segnatamente sul rafforzamento della coesione economica e sociale dell’Unione;
          impatto delle priorità proposte nei piani e degli assi prioritari previsti in ciascun quadro comunitario di sostegno e in ciascun intervento.
Quanto alla specifica valutazione ex post, dispone l’articolo 43 che essa mira “a rendere conto (…) dell’impiego delle risorse, dell’efficacia e dell’efficienza degli interventi e del loro impatto e a consentirne di ricavarne insegnamenti per la politica di coesione economica e sociale”.
Si tratta di una valutazione alquanto complessa. Per calcolare l’impatto di un intervento su determinate variabili occorre stimare quale sarebbe stato il valore delle grandezze stesse se non si fosse effettuato l’intervento oggetto di valutazione. L’individuazione degli interventi da sottoporre a valutazione di impatto andrebbe fatta (ma si tratta di prime ipotesi di lavoro, dato che il tema non è stato mai affrontato in Sezione, neanche dal punto di vista metodologico) selezionando, nell’ambito dei programmi co-finanziati dal Fesr nelle aree dell’obiettivo 1 nel precedente periodo di programmazione (1994-1999), le iniziative con i seguenti requisiti:
          rilevante entità finanziaria;
          importanza economica o sociale degli interventi;
          entrata in funzione delle infrastrutture o degli investimenti;
          interventi finalizzati ad obiettivi quantificati;
          esistenza originaria di indicatori di impatto;
          esistenza attuale dei dati necessari per la valutazione.
Da quanto precede consegue che si dovrà preliminarmente effettuare l’analisi di fattibilità.
 
 
Infine la Sezione, tra le sue competenze che la facultizzano a svolgere indagini di controllo in collaborazione con organismi internazionali, ritiene di dover proseguire le seguenti indagini il cui studio di fattibilità è stato iniziato nel corso del 2003:
1)     Affidabilità dei controlli previsti dal sistema integrato di gestione e controllo nel settore FEAOG-Garanzia (ambito comunitario);
2)     Stato di attuazione del programma Eurofighter 2000.
 

Francaviglia Rosa

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