Pagamenti p.a.: il governo sblocca 40 miliardi

Redazione 22/03/13
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Sì all’allentamento del patto di stabilità per gli enti territoriali

 

 Alessandro Camillini (tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it)

 

Il governo mira a sbloccare 20 miliardi di euro nella seconda metà del 2013 e altri 20 miliardi l’anno prossimo grazie allo 0,5% di deficit pubblico in più che sarà necessario, appunto, per coprire i debiti della pubblica amministrazione. Dunque una somma di 40 miliardi che lo Stato può corrispondere perché “la disciplina di bilancio paga, è penosa, faticosa, ma rende” ha dichiarato il presidente uscente del consiglio Mario Monti, evidenziando che “la disciplina di bilancio ha poi un risvolto benefico anche per l’economia reale. Dà dei risultati non solo perché non si violano le norme europee, ma perché si arriva al punto in cui ci si può permettere di prendere provvedimenti e vederseli autorizzare dall’Ue che permettono di allargare alquanto i cordoni della borsa del bilancio pubblico”.
L’annuncio, che è giunto alla conclusione del Consiglio dei Ministri, a mezzo di una nota, viene incontro alle richieste degli industriali alla cui testa c’è Giorgio Squinzi ed è successivo all’apertura della Commissione Ue all’uso dei fondi pubblici per coprire i debiti nei riguardi delle imprese. Le misure che il governo punta ad assumere sono destinate ad immettere liquidità nel sistema economico e riguardano le amministrazioni centrali, gli Enti del Servizio Sanitario Nazionale.
Le misure che il governo intende mettere in campo per sbloccare i pagamenti dei debiti della pubblica amministrazione riguarderanno anche i debiti degli enti territoriali (regioni ed enti locali) attraverso «un allentamento dei vincoli del Patto di stabilità interno per consentire l’utilizzo degli avanzi di amministrazione disponibili». Le misure prevedono inoltre «l’esclusione del patto di stabilità delle regioni dei pagamenti effettuati in favore degli enti locali sui residui passivi a cui corrispondono residui attivi di Comuni e province» e «l’istituzione di fondi rotativi per assicurare la liquidità agli enti territoriali con obbligo di restituzione in un arco temporale certo e sostenibile».
Immediata la sponda del Parlamento con il presidente del Senato Pietro Grasso che alla fine dell’incontro con la delegazione dell’Anci guidata da Graziano Delrio afferma di essere pronto a tutto per far funzionare il Parlamento” in modo che l’iter legislativo venga portato a termine velocemente. Proprio nella mattinata di ieri il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, aveva affermato che “tutti i Comuni da Nord a Sud erano pronti a “sforare il Patto di stabilità se il Governo tra oggi e domani non sbloccherà i fondi” dopo che ieri la provincia di Nuoro – tra le altre – aveva annunciato di aver finito la liquidità.
E, nel frattempo, la Commissione europea ha ripetuto di essere in attesa del piano italano “per il pagamento dei debiti pregressi e le stime aggiornate sul loro ammontare complessivo”. I pagamenti degli arretrati – ha aggiunto il vice presidente Antonio Tajani – possono essere fatti rapidamente “senza violare il Patto di stabilità: la presentazione del piano è particolarmente urgente ed essenziale per garantire alle imprese di far fronte alla crisi, evitare fallimenti e licenziamenti, ridare liquidità e accesso al credito”.
Successivamente all’annuncio, il ministro del Tesoro, Vittorio Grilli, ha reso note le nuove stime per il 2013 a partire dal deficit che viene rivisto dal Governo al 2,4% (più uno 0,5% aggiuntivo per accelerare il pagamento delle spese della p.a.) e quindi al 2,9%: “La nostra proposta – ha continuato Grilli – è di aumentare il nostro debito potenziale di 20 miliardi per ciascun anno, nel 2013 e nel 2014, per creare la disponibilità di cassa per pagare” le spese. Uno sforzo giustificato anche dall’obiettivo di tornare a crescere dal 2014 con l’obiettivo di recuperare l’1,3%, mentre quest’anno il Pil calerà dell’1,3% (0,2% la precedente stima. Nel 2012 il calo è stato del 2,4 per cento).
Dunque la strada sembra tracciata almeno, ora non resta che aspettare le tempistiche e vedere quanto sarà possibile realizzare dai piani elaborati dal governo per rendere effettivo il pagamento dei debiti della p.a. e l’allentamento del patto di stabilità.

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