Inaugurazione anno giudiziario 2013: l’Avvocatura rafforza il suo impegno nella giurisdizione

Redazione 29/01/13
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Anna Costagliola

Intervenendo all’inaugurazione dell’anno giudiziario 2013, il Presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF), Guido Alpa, nella sua relazione ha esordito sottolineando come la recente legge di riforma dell’ordinamento forense (L. 247/2012), che entrerà in vigore il 2 febbraio prossimo, bene si intreccia con il sistema di amministrazione della giustizia, estendendo le competenze dell’Avvocatura in materia, soprattutto favorendone la collaborazione con la Magistratura, con il Ministero della giustizia e con le altre Istituzioni che cooperano al funzionamento della complessa macchina processuale.

In materia di amministrazione della giustizia, la riforma ha in particolare il pregio di istituire presso il CNF l’Osservatorio sulla giustizia, di conferire delega al Governo per disciplinare più compiutamente la difesa d’ufficio, di offrire agli Ordini forensi la possibilità di istituire camere arbitrali e di conciliazione per risolvere il contenzioso mediante procedure più snelle, che potrebbero consentire non solo un miglior accesso alla giustizia da parte degli abitanti del distretto ma anche una consistente riduzione del carico di lavoro dei giudici ordinari.

Con riguardo alla situazione attuale della giustizia, il Presidente Alpa, pur riconoscendo come alcune riforme importanti siano state in parte avviate, tuttavia stigmatizza come molte altre siano ancora le iniziative da assumere. Il riferimento è all’istituzione dell’ufficio del giudice, alla compiuta realizzazione del processo telematico, alla correzione dei criteri di determinazione delle spese di giustizia che hanno reso troppo oneroso l’accesso alla giustizia, soprattutto alle categorie più deboli, alla eliminazione delle barriere all’accesso stesso, come la conciliazione obbligatoria (peraltro dichiarata incostituzionale con la sentenza n. 272/2012), nonché alla codificazione delle best practices.

Sul terreno della riorganizzazione della geografia giudiziaria, l’Avvocatura auspica un ripensamento globale, che consegua ad un’ampia discussione sul tema per ottenere una condivisione ed un consenso che oggi appaiono del tutto carenti. Ancora, è denunciata l’inadeguatezza del nostro sistema penitenziario e la mortificazione dei diritti della persona che esso produce. I diritti della persona sono al centro della Carta Costituzionale e della Carta fondamentale dei diritti dell’uomo, ciò che deve sollecitare l’attenzione del Governo e del Parlamento affinché siano assicurati i diritti di tutti i detenuti, in attesa di giudizio o in esecuzione della pena. Vi è una vera emergenza su questo fronte, sottolineata anche dalla recente pronuncia della Corte europea dei diritti dell’uomo, che richiede di porre mano urgentemente alle riforme penitenziarie, realizzando contestualmente le modificazioni più appropriate del codice penale e del codice di procedura penale.

E’ sulla base della constata situazione che l’Avvocatura, in apertura del nuovo anno giudiziario, si rende disponibile a collaborare con abnegazione e spirito di servizio con le Istituzioni competenti perché la giustizia possa soddisfare le esigenze di natura sociale ed economica postulate dall’attuale, difficile congiuntura. In questa direzione appare opportuno, per Alpa, orientare gli interventi soprattutto a favore degli interessi dei più deboli e della realizzazione dei diritti fondamentali ancora negati nei rapporti interpersonali, affinché il nostro ordinamento sia al passo con l’Europa dei diritti e non si lasci superare dagli ordinamenti degli altri Paesi europei.

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