Giustizia: CNF e Corte Costituzionale d’accordo sulla necessità di riforme organiche

Redazione 08/03/13
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Anna Costagliola

La scorsa settimana il Presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF), unitamente ad una delegazione di consiglieri, ha incontrato il Presidente della Corte Costituzionale, Franco Gallo, per discutere sull’azione comune da intraprendere in difesa del corretto andamento dei processi nei gradi superiori, sull’apporto dell’Avvocatura nell’abbattimento dei tempi nei giudizi di legittimità costituzionale e sulla necessità di una collaborazione sempre più assidua con la Corte per sollecitare il futuro Governo ad introdurre riforme organiche sulla giustizia.

Il Presidente del CNF ha affermato essersi trattato di un incontro di piena condivisione sui temi più urgenti che affliggono il sistema giustizia in Italia, a conferma dell’impegno, della disponibilità comune e del dialogo reciproco per una giustizia più efficiente, nell’interesse esclusivo dei cittadini.
Ancora in tema di giustizia, con precipuo riguardo al settore civile, lo stesso Presidente del CNF, partecipando al convegno organizzato dall’Unione delle Camere civili «Secondo Rapporto sulla Giustizia Civile in Italia», ha stigmatizzato l’urgenza di una complessiva ed organica riforma del sistema della giustizia civile, che attualmente versa in un’evidente situazione di affanno. Occorrono, in tale direzione, anche mediante l’impegno attivo da sempre manifestato dall’Avvocatura, una seria revisione delle regole e soluzioni legislative di intervento alle modifiche del codice di procedura civile fino ad ora adottate.

Dunque il CNF auspica che il prossimo Governo e il prossimo Ministro della Giustizia pongano al centro del loro programma il problema della giustizia, seguendo tre direttrici fondamentali: l’istituzione delle camere arbitrali presso tutti gli ordini in modo che le questioni arbitrabili possano essere risolte in sede locale con competenze costituite da arbitri e con rapide procedure; il miglioramento del sistema della conciliazione, oggi necessariamente facoltativo, cercando di promuovere la sua utilità anche al di là delle normative che, riguardando il costo delle conciliazioni, spesso frenano avvocati e parti. Infine, si richiama l’attenzione sulla necessità di portare avanti il processo telematico che, purtroppo, è stato realizzato soltanto in alcune sedi e in via sperimentale.

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