Dichiarazioni on. Donzelli: il Ministero nega il segreto d’ufficio

Lorena Papini 03/02/23
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Avevano fatto discutere le dichiarazioni che l’onorevole Giovanni Donzelli aveva effettuato durante il dibattito parlamentare del 31 gennaio 2023 in merito alla disciplina del 41-bis, in riferimento al detenuto Cospito. Tuttavia, conclusa la ricostruzione dei fatti, il Ministro della Giustizia Carlo Nordio ha ritenuto necessario diffonderne le conclusioni.

Indice

1. Le dichiarazioni dell’on. Donzelli e la conseguente polemica

Il deputato, nel corso della discussione sulla commissione Antimafia, aveva riportato alcuni discorsi tra Alfredo Cospito, detenuto al regime 41-bis, ed un altro detenuto, Francesco Di Maio del clan dei casalesi, citandone le parole.
In seguito, è stato inviato dal co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli, un esposto alla Procura di Roma, facendo riferimento ai reati di rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio; infatti, sarebbero state rese pubbliche delle captazioni ambientali realizzate dall’amministrazione penitenziaria, fornite dal viceministro Delmastro, che non sarebbero nella disponibilità dei parlamentari.

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2. Le conclusioni della ricostruzione

Lasciando da parte la vicenda politica, vediamo le dichiarazioni del Ministro Nordio in merito alla possibilità di rivelazione e utilizzo di segreti d’ufficio.
In una nota risalente a ieri, 2 febbraio 2023, e disponibile sul quotidiano del Ministero della Giustizia, si rende noto che l’affermazione dell’onorevole Donzelli, secondo la ricostruzione, si riferisce “ad una scheda di sintesi del Nic non coperta da segreto. Non risultano apposizioni formali di segretezza e neppure ulteriori diverse classificazioni sulla scheda”. Per quanto riguarda i dialoghi riportati testualmente tra Cospito e gli altri detenuti, “non sono stati oggetto di un’attività di intercettazione ma frutto di mera attività di vigilanza amministrativa. In conclusione, la natura del documento non rileva e disvela contenuti sottoposti al segreto investigativo o rientranti nella disciplina degli atti classificati.”
Il Ministero conclude affermando che “tutta la documentazione idonea a spiegare queste conclusioni sarà illustrata in dettaglio, quando le Camere riterranno opportuno”.

3. La disciplina sulla scheda Nic

In effetti, dalla nota del Ministero, risulta l’apposizione della dicitura “limitata divulgazione” sulla nota di trasmissione della scheda Nic a cui l’on. Donzelli si riferiva. Tuttavia, questa formulazione, come ricorda il Ministro, è riconducibile ad “una mera prassi amministrativa interna in uso al Dap a partire dall’anno 2019, non disciplinata a livello di normazione primaria.”, che non ha nulla a che fare con la “materia del segreto di Stato e dalle classifiche di segretezza, disciplinate dalla legge 124/07 e dai Dpcm di attuazione”. Per questo motivo, la scheda non è assimilabile ad un atto classificato.

Lorena Papini

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