Giustizia: a maggio due giorni di astensione dalle udienze e manifestazione nazionale a Roma contro la chiusura di 1000 uffici giudiziari

Redazione 10/04/13
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Anna Costagliola

L’incontro nazionale dell’Avvocatura, promosso dall’OUA (Organismo Unitario dell’Avvocatura), con la partecipazione del CNF (Consiglio Nazionale Forense) e di una folta rappresentanza degli ordini forensi e delle associazioni e dei sindaci dei comuni interessati dal provvedimento di chiusura di circa 1000 uffici giudiziari, ha deciso di proclamare due giornate di astensione dalle udienze a maggio contro un’irrazionale revisione della geografia giudiziaria già in corso e che sarà a regime dal prossimo 13 settembre.   

Per Nicola Marino, presidente OUA, in tal modo prosegue e si rafforza quella che è riconosciuta come una battaglia di civiltà e di buonsenso per tutelare la giustizia di prossimità ed evitare di far precipitare nel caos la già malandata macchina giudiziaria. Quella in corso è vista come una riforma spot, destinata a ingolfare il sistema, a fronte di risparmi risibili nel breve periodo e perdite nel medio-lungo. Si tagliano sezioni distaccate, tribunali e uffici di giudici di pace che spesso sono esempio di grande efficienza, si scarica sui Comuni il mantenimento delle strutture che si vogliono salvare dal provvedimento di chiusura. In molti territori, poi, non sono ancora pronte le strutture per recepire gli accorpamenti previsti o addirittura non esistono, come avviene in situazioni limite come quello del mai nato Tribunale di Napoli Nord.

Per il presidente dell’OUA, ad aggravare la situazione sono i numerosi rinvii alla Consulta contro il provvedimento del Governo per gli evidenti profili di illegittimità, circostanza che non ha frenato il Ministero, nonostante il rischio che una sentenza della Corte annullerebbe il programma finora portato avanti, creando enormi disfunzioni. Sul tavolo rimane anche la revisione della pianta organica dei magistrati, ora bloccata per l’intervento del CSM, che indebolirebbe realtà in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata.

L’Avvocatura, pertanto, chiede la immediata sospensione della revisione della geografia giudiziaria, preannunciando la istituzione di un Coordinamento nazionale che includa tutti i soggetti coinvolti (a partire dagli stessi magistrati) per la stesura di un Libro Bianco che dimostrerà l’irrazionalità e l’inadeguatezza del provvedimento messo a punto dal Governo, con l’intento di coinvolgere tutte le forze politiche.

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