Il Garante per la protezione dei dati personali tramite un press release del 13 agosto scorso ha reso noto di aver avviato un’indagine a seguito della segnalazione di pesanti violazioni dei sistemi informatici di alcune strutture ricettive italiane. La vicenda ha comportato la sottrazione di migliaia di scansioni ad alta risoluzione di documenti di identità, come passaporti e carte d’identità e altri documenti, utilizzati dai soggiornanti al momento del check-in. Per approfondire il tema, abbiamo pubblicato il volume Investigazioni e prove digitali – Blockchain e Crypto Asset, disponibile su Shop Maggioli e su Amazon. Per approfondire questi temi abbiamo organizzato il corso di formazione Master in Cybersecurity e compliance integrata
Indice
1. Portata dei furti di dati
Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale pubblicato sul website istituzionale del Garante, alcune strutture hanno notificato sollecitamente la violazione, così attivando le misure di tutela rese disponibili dalla normativa vigente. Tuttavia, altre non hanno ancora provveduto a segnalare l’accaduto. Il Garante ha quindi sollecitato tutte le strutture implicate a comunicare immediatamente ogni anomalia, al fine di avviare iniziative urgenti a tutela della riservatezza dei dati personali. Il furto di documenti di riconoscimento rappresenta una minaccia concreta per la sicurezza dei dati e per l’identità degli interessati. Il Garante ha al contempo invitato i cittadini che sospettano un utilizzo illecito dei propri documenti di identità a contattare direttamente le strutture alberghiere presso cui hanno soggiornato. Per approfondire il tema, abbiamo pubblicato il volume Investigazioni e prove digitali – Blockchain e Crypto Asset, disponibile su Shop Maggioli e su Amazon
Investigazioni e prove digitali
Il volume si propone come una guida chiara e aggiornata per professionisti del diritto, consulenti forensi, tecnici informatici e forze dell’ordine che devono orientarsi nel complesso panorama dell’investigazione e della prova digitale. Le tecnologie emergenti stanno radicalmente trasformando il contesto giuridico: blockchain, crypto asset, NFT e smart contract, un tempo considerati di nicchia, sono oggi elementi centrali nelle indagini di polizia giudiziaria, nelle controversie civili e nelle consulenze tecniche forensi.Il testo affronta, con taglio pratico, questioni complesse come la tracciabilità delle transazioni su registri distribuiti, l’attribuzione e il sequestro di wallet digitali e la gestione di flussi finanziari illeciti, e i relativi risvolti giuridici: la trasferibilità mortis causa dei crypto asset, i problemi di proprietà e autenticità legati agli NFT, e l’applicazione concreta degli smart contract in ambito patrimoniale e contrattuale.Gli autori, con un solido background pratico, dedicano ampio spazio alle attività investigative in ambienti cifrati, con un focus specifico sulla raccolta, conservazione e analisi della prova digitale, rispondendo alle crescenti esigenze di validità e affidabilità richieste dai contesti giudiziari. MARCO STELLADocente presso l’Accademia e la Scuola di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza nelle materie di Informatica, Open Source intelligence e investigazioni online. Autore di numerose pubblicazioni e relatore in convegni sui temi della Social Network Analysis, della Blockchain Intelligence e delle applicazioni di Intelligenza Artificiale.
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2. Normativa violata e obblighi delle strutture ricettive
Il quadro normativo di riferimento è il Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) che disciplina la gestione dei data breach. In particolare, nella vicenda in parola risultano potenzialmente violate le seguenti norme:
- Art. 32 GDPR, Sicurezza del trattamento: impone l’adozione di misure tecniche e organizzative adeguate al fine di garantire un livello di sicurezza proporzionato al rischio.
- Art. 33 GDPR, Notifica di una violazione dei dati personali all’autorità di controllo: obbliga il titolare del trattamento a notificare la violazione entro il termine di 72 ore.
- Art. 34 GDPR, Comunicazione della violazione agli interessati: prevede l’obbligo di informare i soggetti implicati ove la violazione comporti un rischio elevato per i loro diritti e libertà.
L’omesso rispetto di tali obblighi può comportare sanzioni amministrative importanti, fino a 10 milioni di euro o al 2% del fatturato annuo globale, così come statuito dall’art. 83 del GDPR.
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3. Responsabilità e buone pratiche
Infine, il Garante ha esortato gli operatori del settore turistico a impiegare modalità sicure per il trattamento dei dati, come il portale “Alloggiati Web” gestito dalla Polizia di Stato. Tale sistema, già previsto dalla normativa italiana per la comunicazione dei dati degli ospiti, offre un’infrastruttura maggiormente sicura rispetto a soluzioni locali non adeguatamente protette. La vicenda evidenzia l’importanza di una corretta gestione dei dati personali pure in ambiti apparentemente “non tecnologici” come quello alberghiero. Le strutture ricettive, in qualità di titolari del trattamento, hanno l’obbligo di garantire non solamente la sicurezza fisica dei propri ospiti, bensì pure quella digitale, adottando misure preventive e reattive in ipotesi di sinistri.
4. Fenomeno sempre più frequente
L’intervento del Garante è un richiamo alla responsabilità per l’intero settore, sovente sottaciuto in termini di cybersecurity. La protezione dei dati personali non rappresenta solamente un obbligo giuridico, bensì è un pillar sostanziale per la fiducia dei clienti e per la reputazione delle strutture. In un contesto in cui i furti di identità e le frodi digitali si contano in costante aumento, la vigilanza e la compliance al GDPR diventano strumenti imprescindibili per assicurare la sicurezza e la legalità del trattamento dei dati.
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