Verso il ritorno dell’Ici prima casa

Redazione 18/11/11
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Il programma del premier Monti, illustrato alle Camere: l’esenzione è un’anomalia da correggere. Dismissioni immobiliari entro aprile 2012. Province soppresse con legge ordinaria

 

articolo di Fortunato Laurendi tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it

 

Tornerà presto l’imposta comunale sugli immobili sulla prima casa. “L’esenzione dall’Ici delle abitazioni principali è una peculiarità, se non un’anomalia del nostro ordinamento”, ha infatti affermato ieri il presidente del Consiglio, Mario Monti, intervenendo al Senato per la presentazione del suo programma ai fini della fiducia, ottenuta poi in serata, spiegando che sarà necessario “riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare”. “Il decreto legislativo n. 23 del 14 marzo 2011 prevede per il 2014 l’entrata in vigore dell’imposta municipale che assorbirà l’attuale Ici, escludendo tuttavia la prima casa e l’IRPEF sui redditi fondiari da immobili non locati, comprese le relative addizionali. In questa cornice, ha spiegato il neo-premier, “intendiamo riesaminare il peso del prelievo sulla ricchezza immobiliare: tra i principali Paesi europei, l’Italia è caratterizzata da un’imposizione sulla proprietà immobiliare che risulta al confronto particolarmente bassa. L’esenzione dall’Ici delle abitazioni principali costituisce, sempre nel confronto internazionale, una peculiarità – se non vogliamo chiamarla anomalia – del nostro ordinamento tributario”. In tema di dismissioni, “il primo elenco di cespiti immobiliari da avviare a dismissione sarà definito nei tempi previsti dalla legge di stabilità, cioè entro il 30 aprile 2012. La lettera d’intenti inviata alla Commissione europea prevede proventi di almeno 5 miliardi all’anno nel prossimo triennio. A tale scopo verrà definito un calendario puntuale per i successivi passi del piano di dismissioni e di valorizzazione del patrimonio pubblico”. Monti ha anche sostenuto che “occorre riconoscere il valore delle autonomie territoriali”, e per questo ha deciso di assumere le competenze degli affari regionali. E “il riordino delle province può essere disposto con legge ordinaria. La modifica costituzionale completerà il processo”, ha aggiunto, per far capire che sul delicato comparto è possibile intervenire subito. Soddisfazione per l’annuncio sulla delega agli affari regionali è stata espressa da Graziano Delrio, Presidente della Associazione dei Comuni Italiani (ANCI). “Si tratta – spiega – di un ulteriore segnale di quella attenzione al mondo delle autonomie che avevamo avuto già modo di riscontrare nel corso del colloquio che abbiamo avuto durante le consultazioni a Palazzo Giustiniani, nei giorni scorsi”. Nel segnalare che Monti ha auspicato di manifestare, con questa sua decisione, la “consapevolezza condivisa che debba rafforzarsi la collaborazione fra i diversi livelli istituzionali”, Delrio evidenzia anche che “questo primo atto concreto conferma la nostra fiducia nell’operato dell’esecutivo: un atto che testimonia una attenzione non di facciata, ma sostanziale e per la quale da parte nostra siamo pronti a mettere in campo tutte le nostre proposte per contribuire al risanamento dei conti ed al rilancio dell’economià”. “Speriamo quindi – conclude Delrio – che i tavoli interistituzionali si aprano al pi” presto, assicurando fin d’ora tutta la collaborazione del mondo dei comuni nella individuazione di soluzioni e scelte condivise”.

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