Pensioni: la nuova Opzione donna ampliata per il 2017

Redazione 25/11/16
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L’Opzione donna per il pensionamento anticipato è stata estesa alle lavoratrici dipendenti nate nell’ultimo trimestre del 1958 e alle autonome nate tra ottobre e dicembre del 1957. La Commissione Bilancio della Camera ha infatti approvato un emendamento alla Legge di Stabilità 2017 che prevede la pensione anticipata a 57 e 58 anni anche per coloro che hanno maturato i requisiti entro il 31 luglio 2016.

Vediamo allora chi potrà avvalersi dell’Opzione donna a partire dal prossimo anno.

 

Che cos’è l’Opzione donna?

L’Opzione donna è una misura che consente alle lavoratrici dipendenti e alle autonome di andare in pensione anticipata rispettivamente a 57 e 58 anni se possiedono almeno 35 anni di contributi. Attualmente, per beneficiare della misura le lavoratrici devono aver maturato tali requisiti entro la data del 31 dicembre 2015.

L’Opzione donna è stata introdotta dalla Legge n. 243/2004 e applicata per la prima volta nel 2008. Dal 2013 l’età minima della pensione anticipata è stata aumentata di tre mesi sia per le lavoratrici dipendenti che per le autonome: oggi, quindi, il beneficio include solo le donne nate fino al settembre del 1957 (dipendenti) o al settembre del 1958 (autonome).

 

A chi sarà estesa l’Opzione donna nel 2017?

Con l’approvazione della nuova Legge di Stabilità 2017 l’Opzione donna sarà con ogni probabilità estesa alle lavoratrici dipendenti nate da ottobre a dicembre del 1958 e alle autonome nate tra ottobre e dicembre del 1957.

Sebbene l’adeguamento alla speranza di vita abbia fatto lievitare l’età di pensionamento anticipato da 57 (o 58) anni e 3 mesi a 57 (o 58) anni e 7 mesi, infatti, la data entro la quale si dovranno maturare i requisiti richiesti dall’Opzione donna sarà estesa al 31 luglio 2016.

 

Con l’Opzione donna si ha un taglio della pensione

Attenzione, però. L’Opzione donna rappresenta senza dubbio una possibilità in più per molte lavoratrici, ma comporta un taglio della pensione.

Chi decide di avvalersi dell’Opzione donna si vede infatti calcolare l’importo della pensione interamente con le regole del sistema contributivo. Questo porterà a una decurtazione dell’assegno piuttosto rilevante: le stime ufficiali parlano di un taglio del 18% della pensione per le lavoratrici dipendenti e addirittura del 27% per quelle autonome.

Si parla, in sostanza, di un assegno pensionistico di 1.140 euro al mese per le dipendenti e di appena 775 euro per le autonome.

 

Come funzionerà l’ampliamento dell’Opzione donna?

Con l’approvazione delle nuova Legge di Bilancio 2017, l’Opzione donna sarà estesa a circa 2.600 lavoratrici dipendenti, 670 autonome e 860 lavoratrici del pubblico impiego. In totale, quindi, il beneficio sarà allargato a oltre 4.000 nuove donne.

L’emendamento appena approvato dalla Commissione Bilancio della Camera prevede però che la decorrenza della pensione anticipata scatterà 12 mesi dopo la maturazione dei requisiti di età e anzianità contributiva. Le lavoratrici autonome, ancora una volta, godranno di trattamenti meno favorevoli: per loro la decorrenza partirà 18 mesi dopo la maturazione di tutti i requisiti.

Redazione

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