Diritto Strutture sanitarie: risorse e scarichi idrici e rifiuti liquidi

Redazione 05/12/17
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di Damiano Fuschi

Lo scopo di questo lavoro è quello di estrinsecare gli aspetti normativi riferiti all’utilizzo e allo smaltimento delle risorse idriche da parte delle strutture sanitarie, siano esse pubbliche o private. Il decreto legislativo 152/2006 traccia i punti cardine di questa materia, che assume particolare rilevanza se riferita alla tutela ambientale e allo sfruttamento delle risorse.

La metodologia comparata ci consente di analizzare come le Regioni abbiano legiferato in tal senso, in virtù della libertà concessa dal Testo Unico Ambientale (d.lgs. 152/2006) agli enti locali, al fine di armonizzare al meglio esigenze di ordine economico o ambientale.

Per tale motivo si prende in analisi la Regione Lombardia che, con la regolamentazione in materia, si pone come riferimento nel panorama nazionale e in linea con i principi dettati dall’Unione Europea.

Volume consigliato

La nuova responsabilità del medico e della struttura sanitaria

L’opera è aggiornata alla L. 8 marzo 2017, n. 24 (G.U. 17 marzo 2017, n. 64), cd. Legge Gelli, recante disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale   degli esercenti le professioni sanitarie. Con giurisprudenza, formulario e casi pratici, il volume è uno strumento di immediata utilità per il professionista impegnato in casi di responsabilità sanitaria, in ambito pubblico e privato, e relativo risarcimento del danno. L’analisi condotta tiene costantemente conto sia dell’aspetto processuale sia di quello   sostanziale. Il volume è diviso in due parti:- la prima parte prende in esame, tra le altre cose, la responsabilità medica e il relativo quadro normativo, gli obblighi del professionista, il consenso informato, l’onere della prova, l’indagine sul nesso di causalità, il danno non patrimoniale;- la seconda parte accoglie invece casi pratici, singole fattispecie di rilevante interesse quali la responsabilità medica d’équipe; la responsabilità dell’ente ospedaliero; l’adeguatezza di strumenti e dotazioni strutturali; i   danni da vaccinazioni o trasfusioni di sangue e derivati; la responsabilità legata alla chirurgia estetica e ai diritti del nascituro e dei genitori; la medicina sportiva; la sperimentazione clinica; la responsabilità del medico spe- cializzando, dell’odontoiatra, del medico di guardia, dello psichiatra; il segreto professionale; l’assicurazione e la tutela del professionista; i profili processuali del giudizio di responsabilità del   medico.Il Cd-Rom allegato contiene il ricco formulario, compilabile e stampabile, la giurisprudenza e la normativa di riferimento.Roberto Cataldi avvocato, esperto in materia di “responsabilità medica” e di “responsabilità civile”, è autore di saggi, manuali giuridici e di numerosi articoli pubblicati su quotidiani e periodici. Dirige il quotidiano giuridico “StudioCataldi.it”.Paolo M. Storani avvocato civilista e penalista, cassazionista, giudice discipli- nare, si occupa di controversie in tema di responsabilità civile e risarcimento del danno. Relatore a convegni e autore di pubblicazioni, è vicedirettore del quotidiano “StudioCataldi.it”.Francesca Romanelli avvocato civilista, autrice di manuali giuridici, collabora con il quotidiano giuridico telematico “StudioCataldi.it” per la ricerca e la raccolta di materiale giurisprudenziale e normativo.Silvia Vagnoni avvocato civilista, si occupa di contenzioso in materia di re- sponsabilità medica e ha pubblicato diversi interventi nel quotidiano giuridico telematico “StudioCataldi.it”.Cristina Matricardi avvocato, è autrice di numerosi articoli pubblicati sul quotidia- no giuridico telematico “StudioCataldi.it”.Requisiti minimi hardware e software- Sistema operativo Windows® 98 o successivi- Browser Internet- Programma in grado di editare documenti in formato RTF (es. Microsoft Word)  

Roberto Cataldi, Francesca Romanelli, Paolo M. Storani, Silvia Vagnoni, Cristina Matricardi | 2017 Maggioli Editore

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Premessa

Le strutture sanitarie, gli ospedali pubblici, sia che siano enti ospedalieri o presidi delle Asl, gli ospedali religiosi riconosciuti, gli ambulatori, i gabinetti di analisi cliniche, le case di cura, gli IRCCS pubblici e privati, le Aziende Universitario-Ospedaliere e i Policlinici Universitari, nonché le case di riposo per anziani e le strutture protette, necessitano sia di approvvigionamento dal sistema idrico urbano, e cioè prevalentemente dall’acquedotto, che di scarichi idrici e della gestione dei rifiuti liquidi, tutte cose che devono avvenire secondo le normative statali e regionali in materia.

Ciò al fine di assicurare da un lato la purezza dell’acqua utilizzata e dall’altro la salvaguardia dell’ambiente da inquinamenti.

È, però, del tutto evidente che trattandosi di strutture sanitarie, volte alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione di pazienti, esse necessitano di particolari accorgimenti sia nella gestione della distribuzione dell’acqua all’interno delle strutture, che nelle operazioni di conferimento nei ricettori dei reflui e di gestione dei rifiuti liquidi.

Il complesso di queste operazioni deve esser volto, per un aspetto, a fornire agli utenti acqua del tutto potabilizzata, anche con standard superiori a quelli previsti per gli acquedotti e, per altro aspetto, ad evitare che, attraverso gli scarichi reflui o mediante la gestione dei rifiuti liquidi, possano diffondersi agenti patogeni pericolosi o radioattivi, tali da inquinare l’ambiente.

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