Unioni civili: adozioni da parte di persone omosessuali

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 Oggi anche le coppie omosessuali si possono sposare, consacrando in questo modo la loro relazione affettiva.

Lo devono alla nota Legge Cirinnà, così chiamata dal cognome della promotrice, la senatrice Monica Cirinnà (L. 20/05/2016 n. 76).

Si tratta delle unioni civili, che hanno segnato una svolta importante nella tutela dei diritti delle persone omoaffettive, visto che la legge attribuisce alla coppia importanti diritti, equiparandoli, per determinati versi, ai coniugi.

La Suprema Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha stabilito che il bambino nato con la fecondazione eterologa può avere due mamme e doppio cognome.

Si ammette l’adozione in casi particolari anche se il minore non è in stato di abbandono.

L’unione di persone dello stesso sesso che hanno un progetto di vita comune costituisce una famiglia.

In questo articolo scriveremo qualcosa sulle coppie dello stesso sesso che possono adottare un bambino.

     Indice 

  1. In che cosa consistono le unioni civili
  2. Quando non sono possibili le unioni civili
  3. La fecondazione assistita
  4. Coppie gay e fecondazione assistita
  5. Coppie omosessuali e adozione

1. In che cosa consistono le unioni civili

Come accennato in precedenza, la legge Cirinnà (L. 20/05/2016 n. 76) ha introdotto le unioni civili, che consistono nella convivenza tra persone dello stesso sesso.

La legge ha anche garantito loro determinati diritti e doveri tipici del matrimonio.

Attraverso le unioni civili, due persone maggiorenni dello stesso sesso si sposano con una dichiarazione resa all’ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni.

L’ufficiale provvede alla registrazione degli atti di unione nell’archivio dello stato civile.

2. Quando non sono possibili le unioni civili

Nelle unioni civili, come nel matrimonio, ci sono alcune cause che impediscono di contrarre il vincolo giuridico.

La legge dice che rende nulla la costituzione dell’unione civile:

  • la sussistenza, per una delle parti, di un vincolo matrimoniale o di un’unione civile tra persone dello stesso sesso.
  • Ci deve essere quella che, per i coniugi, si chiama“libertà di stato”.
  • L’interdizione di una delle parti per infermità di mente.
  • la sussistenza di un rapporto di parentela o di affinità.
  • la condanna definitiva di una delle parti per omicidio, consumato o tentato, nei confronti di chi sia coniugato o unito civilmente con l’altra parte. È il caso dell’uomo che tenta di uccidere la moglie del proprio partner.

Tra unioni civili e matrimonio ci sono differenze:

  • L’unione civile è propria esclusivamente alle persone dello stesso sesso.
  • L’unione civile non riconosce espressamente l’obbligo di fedeltà e neanche quello di collaborazione.
  • Lo  scioglimento dell’unione civile ha effetto immediato perché non è previsto nessun periodo di separazione.

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3. La fecondazione assistita

La nozione di fecondazione assistita (o procreazione medicalmente assistita) è relativa a quelle tecniche (stimolazione ovarica, inseminazione intrauterina, fecondazione in vitro) che rendono possibile a una coppia la procreazione.

4. Coppie gay e fecondazione assistita

La fecondazione assistita non può essere chiesta da chiunque.

Secondo la legge (Legge 19/02/2004 n. 40) possono accedere esclusivamente le coppie maggiorenni, di diverso sesso, sposate o conviventi, in età potenzialmente fertile, entrambe viventi.

La procreazione medicalmente assistita, è preclusa alle coppie che non hanno inconvenienti di fertilità, ma anche alle coppie omosessuali, a quelle nelle quali uno dei partner sia minorenne, quando la coppia non sia convivente oppure quando sia molto avanti con l’età (quando la donna abbia raggiunto la menopausa e l’uomo l’andropausa) o quando uno dei componenti della stessa sia deceduto.

In Italia attualmente, in virtù di questa normativa, le coppie omosessuali non possono accedere alla fecondazione assistita, dovendo ricorrere ad effettuare questa pratica nei Paesi esteri dove è ammessa.

In passato la legge italiana contemplava esclusivamente la fecondazione omologa, quella che prevedeva che il gamete, vale a dire, la cellula sessuale utile per la fecondazione, fosse prelevata all’interno della coppia.

Questo significava che la fecondazione assistita poteva avvenire esclusivamente utilizzando l’ovulo (gamete femminile) e il seme (gamete maschile) dei futuri genitori, e voleva anche dire che, se uno dei due era incapace di procreare (cosiddetta infertilità assoluta), la fecondazione assistita non andava a buon fine.

Nel 2014, una sentenza della Corte Costituzionale (Corte Cost., sent.10/06/2014  n. 162)  ha dichiarato l’illegittimità del divieto del ricorso a tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, se dovesse essere diagnosticata una patologia che possa essere causa di sterilità o infertilità assolute e irreversibili.

Oggi si può dire che anche in Italia si possa effettuare la fecondazione eterologa, con possibilità per quelle coppie affette da infertilità assoluta di ricorrere ad un gamete esterno per favorire la procreazione.

Per le coppie omosessuali la fecondazione eterologa è l’unica possibile.

5. Coppie omosessuali e adozione

La legge non consente l’adozione alle coppie omosessuali e, di conseguenza, alle unioni civili.

Questo però non significa che uno dei partner non possa adottare il figlio biologico che l’altro ha avuto grazie alla fecondazione eterologa (praticata all’estero).

Lo stabilito di recente la Suprema Corte di Cassazione, secondo la quale la bambina nata con la fecondazione eterologa può avere due mamme e anche ottenere il doppio cognome.

La Suprema Corte ha ammesso l’adozione in casi particolari anche se il minorenne non è in stato d’abbandono, quello che rileva davvero è che il minorenne viva in una famiglia felice, e tale può essere anche l’unione di persone dello stesso sesso che hanno un progetto di vita comune.

Secondo i Supremi giudici, può ottenere l’adozione del minore in casi particolari la madre sociale che da anni è unita civilmente alla madre biologica della bambina, nata quattro anni prima, ed è nell’interesse superiore della bambina, che in questo modo può godere della continuità affettiva.

La minorenne può anche anteporre il cognome della madre sociale a quello della madre biologica, che ha portato sino a quel momento.

La relazione di due persone dello stesso sesso che si riconosce in un progetto di vita comune è una famiglia.

Non è fondamentale che la coppia sia costituita da due donne ed è escluso che “il semplice fattore dell’omoaffettività” possa essere un ostacolo formale dove la relazione affettiva condivide aspirazioni, sogni e frammenti di vita quotidiana.

Costituisce una famiglia nella quale la crescita di un minorenne è possibile.

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