Senza testimoni e senza prove si può dimostrare l’infedeltà coniugale?

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Quando in una causa di separazione si riesce a dimostrare di essere stati traditi non si devono pagare gli alimenti al coniuge infedele.

La fruizione della prova di un adulterio non è facile, anche perché di solito una relazione extraconiugale non si consuma in pubblico.

Se ci dovesse essere il sospetto di un tradimento senza prova sicura si devono seguire le indicazioni fornite da parte della giurisprudenza.

A questo proposito, i giudici della Suprema Corte di Cassazione, hanno affermato che per potere parlare di infedeltà non è necessaria né l’effettiva consumazione di un rapporto fisico, avendo rilevanza anche un tradimento virtuale, né la prova di un legame fisico o sentimentale.

Quello che conta, come in passato nei piccoli paesi, è la reputazione del coniuge, che deve essere tutelata dai pettegolezzi e dalle maldicenze della gente, che spesso non sono facili da fermare.

Si deve sempre cercare di non alimentare le malelingue, mantenendo contegno in pubblico, per sé e soprattutto per l’immagine della propria famiglia.

Almeno dal lato esteriore si deve essere a posto con la coscienza.

Una recente pronuncia della Suprema Corte di Cassazione (Cass. Ord. 23/09/2022 n. 27955/22), spiega che cosa fare per ottenere la separazione con addebito per tradimento se non ci sono le prove.

     Indice

  1. Il tradimento e la sua dimostrazione
  2. In che cosa consiste il tradimento
  3. Il tradimento senza prova

1. Il tradimento e la sua dimostrazione

Spesso le calunnie sono facili da realizzare.

A parlare male di qualcuno riversando sulla persona sospetti infondati che con il passaparola si trasformano in certezze, non ci vuole molto.

Simili condotte  non bastano per parlare di tradimento quando le voci si rivolgono a dei comportamenti equivoci di uno dei due coniugi, perché l’eventuale testimonianza in Tribunale dovrebbe avere come oggetto fatti e situazioni che il testimone conosce perché c’era o perché lo ha sentito dire.

Un testimone che dice qualcosa perché gli è stato riportato da altri, in un processo si considera un testimone senza valore.

Un testimone potrebbe affermare di avere visto le persone in questione insieme nella stessa auto, oppure in altri contesti mentre si scambiavano effusioni amorose.

Oppure un detective privato con una macchina fotografica professionale potrebbe essere riuscito  a scattare delle foto compromettenti, ritenute lecite da parte della giurisprudenza, a meno che non avvengano all’interno del domicilio altrui, tutelato dalla privacy.

Il tradimento non si deve semplicemente dedurre in giudizio.

Non basta dire al giudice del tradimento subito, si deve dimostrare, e lo stesso tradimento deve essere la causa per la quale è sorta la crisi della coppia.

Se il matrimonio dovesse essere finito per altri motivi, anteriori al tradimento, l’infedeltà diventa una conseguenza e non la causa della separazione, non comportando nessuna responsabilità in capo al coniuge reo.


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Il presente lavoro è indirizzato soprattutto agli operatori del diritto che si confrontano nelle aule giudiziarie, e non, con la specifica tematica della separazione dei coniugi e successiva riconciliazione. Pertanto, il taglio che è stato volutamente impresso è prettamente pratico/operativo; tuttavia, nel tentativo di essere il più esaustivi possibile, non mancano i fondamentali approfondimenti di tipo dogmatico/dottrinale. Le pronunce giudiziali sono state per lo più riportate non in forma di sola massima ma di testo integrale. La scelta autorale è stata voluta: l’Autore sostiene che spesso e volentieri le massime possono “trarre in inganno” e, quindi, ritiene opportuno e utile leggere attentamente l’intero provvedimento. Aggiornato alla recente giurisprudenza, il volume tratta la tematica sottoforma di quesiti, schematizzando così le questioni più spinose e controverse della materia. Alessandro Marceca Avvocato Cassazionista civilista e penalista del Foro di Perugia, abilitato alle Giurisdizioni Superiori, Cultore di diritto civile, Autore di pubblicazioni in riviste specializzate in diritto civile.

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2. In che cosa consiste il tradimento

La condizione per chiedere al giudice la dichiarazione di addebito della separazione, è portare le prove.

L’addebito è l’imputazione della responsabilità per la separazione in capo al coniuge infedele, che determina come conseguenze, la negazione del diritto al mantenimento e  la perdita del diritto all’eredità del coniuge.

Di solito al coniuge che tradisce non si può chiedere anche il risarcimento del danno.

Può accadere quando l’infedeltà è stata consumata in pubblico, mettendo in ridicolo l’altro coniuge.

Un simile comportamento mina all’onore e alla reputazione della persona, che sono valori tutelati dalla Costituzione e che, se vengono lesi, legittimano una richiesta di risarcimento del danno, mentre un tradimento consumato di nascosto non dà luogo a nessun indennizzo.

Come scritto in precedenza, il coniuge infedele può evitare l’addebito dimostrando che il tradimento si è verificato quando la coppia era in crisi per motivi diversi e pregressi.

Ad esempio, una violenza subita, un precedente tradimento dell’altro coniuge, l’abbandono della casa da parte di uno dei due, l’assenza di amore o di rapporti fisici, i continui litigi e altro.

3. Il tradimento senza prova

Assodato che il tradimento deve essere sempre dimostrato, si deve comprendere su che cosa deve essere effettuata la prova in questione.

Non è facile che un testimone possa affermare di avere visto la coppia mentre era a letto.

In simili situazioni, secondo la Suprema Corte di Cassazione il punto fondamentale è la testimonianza che può vertere anche su semplici fatti equivoci, che generano sospetti anche se non si trasformano in un adulterio conclamato, perché i sospetti comportano offesa alla dignità e all’onore dell’altro coniuge.

E’ possibile ottenere la separazione con addebito anche per questo.

Il compito del coniuge non è esclusivamente restare fedele, ma anche tutelare l’immagine dell’altro coniuge dalle maldicenze, mantenendo, almeno all’esterno, comportamenti che non generino equivoci.

Questo non significa non potere avere amicizie del sesso opposto, ma non dare adito ai sospetti.

Riportiamo di seguito le parole della Suprema Corte di Cassazione:

L’addebito della separazione può scattare anche esclusivamente per situazioni equivoche tra il coniuge e un’altra persona.

In altre parole, se anche la prova è sempre necessaria, non è indispensabile la prova del rapporto sessuale ma è sufficiente che il comportamento abbia leso l’onore e la dignità del partner”.

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