Un atto endoprocedimentale è immediatamente impugnabile qualora, pur essendo inserito all’interno del procedimento, realizzi una lesione immediata e assuma rilevanza esterna.

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La seguente decisione del T.A.R. Campania- Salerno esamina l’ipotesi degli atti procedimentali, per i quali  è esclusa , in via generale, la impugnabilità immediata, in quanto preparatori del provvedimento finale.

Il soggetto che si ritiene leso deve normalmente attendere la conclusione del procedimento e  impugnare  l’atto endoprocedimentale  quale atto presupposto del provvedimento finale .

L’atto endoprocedimentale è invece immediatamente  impugnabile, senza attendere la conclusione del procedimento, qualora ricorrano le tre condizioni dell’azione e, in particolare, si delinei un interesse a ricorrere, assumendo esso rilevanza esterna.

In particolare, la sentenza evidenzia che è possibile impugnare gli atti endoprocedimentali quando si verifica un  arresto procedimentale ovvero quando ci si trova di fronte a fattispecie preclusive dell’aspirazione dell’istante .

La decisione segnalata afferma inoltre che  il principio di correttezza, che  investe anche il procedimento amministrativo, non copre solo l’attività della  Pubblica Amministrazione, ma anche quella di coloro che si relazionano con essa, imponendo a costoro di evitare di adire le vie legali laddove il comportamento della P.A. sia aperto al dialogo procedimentale.

Sentenza collegata

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Avv. Iride Pagano

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