Corte di Cassazione – I sez. civ. – sentenza n. 8029 del 22-04-2020
Sussiste l’impossibilità di riconoscere un minore, concepito per mezzo di tecniche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo, in capo ad una donna legata in unione civile con altra che lo ha partorito, ma non avente alcune legame biologico con il minore. Tal riconoscimento è da considerarsi in contrasto con l’art. 4, comma 3, L. n. 40/2004 e con il divieto all’utilizzo delle citate tecniche da parte delle coppie omosessuali, poiché non è consentita, al di fuori dei casi previsti ex lege, la concretizzazione di forme di genitorialità non legate da un rapporto biologico, con i medesimi strumenti giuridici previsti per il minore nato nel matrimonio o riconosciuto.
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