L’oggetto del brevetto e la possibilità che si brevetti un’idea

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Il brevetto, in diritto, è un titolo giuridico in forza del quale al titolare viene conferito un diritto esclusivo di sfruttamento dell’invenzione, in un territorio e per un periodo ben determinato, e che consente di impedire agli altri di produrre, vendere o utilizzare l’invenzione senza autorizzazione.

Il diritto relativo al brevetto per invenzione al campo della cosiddetta proprietà intellettuale, insieme al diritto d’autore e ai marchi.

Un’altra forma è il brevetto per modello di utilità, che protegge i modelli, che consistono ad esempio in particolari conformazioni o combinazioni di parti più comode o efficaci rispetto a quanto noto e ha validità pari a 10 anni.

In passato venivano brevettati anche i disegni e modelli ornamentali, oggi sono oggetto di registrazione.

Le origini del brevetto

Il primo brevetto risale all’antica Grecia e più precisamente nella città di Sibari, dove le invenzioni erano incoraggiate garantendo un anno dei profitti dovuti ad esse al loro scopritore.

Il brevetto nasce come soluzione arcaica di un problema tecnico (produrre invenzioni) suscettibile di applicazione industriale.

In Italia il primo brevetto risale al 1421 quando l’architetto fiorentino Filippo Brunelleschi ricevette il brevetto per tre anni per l’invenzione di una chiatta chiamata Badalone con mezzi di sollevamento, che trasportava marmo lungo il fiume Arno per la costruzione del Duomo di Firenze e nel 1449, in Inghilterra, il re Enrico VI d’Inghilterra concesse il primo brevetto inglese, con una licenza di 20 anni, a Giovanni di Utynam per la realizzazione di vetri colorati.

La prima legislazione europea sul brevetto è contenuta in una parte del Senato veneziano del 19 marzo 1474.

 

Dopo l’Italia anche in Inghilterra, a seguito dello Statuto dei Monopoli del 1623-1624 sotto il regno di Giacomo I d’Inghilterra, i brevetti venivano concessi per i “progetti di nuova invenzione”, attraverso “patents”, “lettere aperte” in italiano, dal latino “litterae patentes”.

 

Nel 1994, alla fine dell’incontro avvenuto a Marrakech, venne ufficializzato dal GATT il “The Agreement on Trade Related Aspects of Intellectual Property Rights” (Accordo sugli aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale), spesso noto come TRIPS Agreement.

Il Trips è un trattato internazionale promosso dall’Organizzazione mondiale del commercio, meglio conosciuta come WTO, per fissare lo standard per la tutela della proprietà intellettuale.

Il trattato stabilisce i requisiti che le leggi dei paesi aderenti devono rispettare per tutelare la proprietà intellettuale, nell’ambito del copyright, delle indicazioni geografiche protette (IGP), dell’industrial design, dei brevetti, dei marchi di fabbrica registrati e di numerosi altri ambiti.

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In che cosa consiste il brevetto

Il brevetto è un certificato che consente al titolare di un’invenzione di proteggerla, produrla e metterla in commercio nello Stato che lo richiede.

Ottenere un brevetto è indispensabile se si vuole impedire a terzi di produrre, utilizzare o vendere il proprio prodotto.

I tipi di brevetto

Esistono due tipi di brevetto, l’invenzione industriale e il modello di utilità.

La prima consiste in soluzioni innovative e originali relative a inconvenienti tecnici mai risolti prima.

Ad esempio, alla Moka brevettata negli anni ’30.

Il brevetto per invenzione industriale dura vent’anni, che decorrono dalla data del deposito della domanda.

Il secondo è relativo a quelle modifiche che conferiscono agli oggetti esistenti una maggiore utilità o facilità di utilizzo.

Ad esempio, un prodotto con una particolare impugnatura per consentire anche ai mancini una maggiore semplicità di utilizzo.

Il brevetto per modello di utilità dura dieci anni e quando scadono non può essere rinnovato.

Il Codice della proprietà industriale permette di effettuare anche un “doppio deposito”.

La domanda di brevetto può essere depositata sia come invenzione sia come modello di utilità.

Spetterà all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi adottare una delle due soluzioni.

È possibile brevettare un’idea?

L’oggetto del brevetto non può essere l’idea in sé, ma un’opera concreta e definita indipendentemente dal tipo di supporto che si utilizza.

Si possono brevettare gli oggetti, ad esempio determinati dispositivi, i processi industriali, gli alimenti, i procedimenti microbiologici.

Il Codice della proprietà industriale stabilisce che non possono essere brevettati:

le scoperte, le teorie scientifiche e i metodi matematici, i piani, i principi ed i metodi per attività intellettuali, per gioco o per attività commerciale e i programmi di elaboratore, le presentazioni di informazioni, i metodi per il trattamento chirurgico e terapeutico, le razze animali.

Quanto al primo, si deve precisare che se attraverso una scoperta si realizza un’invenzione, la stessa potrà essere brevettata esclusivamente in seguito di un attento studio.

I requisiti per ottenere il brevetto

Le modalità adottate perché brevetto sia valido, consistono nel fatto che sia per l’invenzione industriale sia per il modello di utilità, è necessario che l’invenzione presenti determinati requisiti:

Novità

Significa che non deve essere stata prodotta o brevettata da nessun altro né in Italia né all’estero.

Attività inventiva

Significa che deve essere originale, deve rappresentare un passo avanti rispetto allo stato attuale delle cose.

Questo accade se una persona esperta del settore non abbia la possibilità di elaborare lo stesso prodotto senza apportare un contributo inventivo.

Applicazione industriale

Significa che deve potere essere fabbricabile e utilizzabile in campo industriale.

Liceità

Significa che non deve essere contraria all’ordine pubblico e al buon costume.

In che modo depositare un brevetto

La prima cosa da fare è assicurarsi che l’oggetto del quale si chiede protezione abbia i requisiti visti in precedenza, vale a dire, novità, originalità, applicazione industriale e liceità.

Per questo, basta effettuare una ricerca attraverso le banche dati nazionali e internazionali per verificare se esistono prodotti analoghi coperti da brevetto.

 

Per depositare un brevetto devono essere compilati alcuni moduli, che si possono scaricare direttamente dal sito dell’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi.

Si devono pagare le tasse che variano in base al tipo di brevetto richiesto.

Ai fini del deposito si deve preparare una relazione tecnica che descriva l’invenzione in modo dettagliato.

Ad esempio, si deve specificare di quali materiali è fatta, com’è stata costruita, come funziona, insieme ai disegni tecnici che facciano vedere l’oggetto in ogni suo aspetto.

Si devono elencare in modo sintetico le caratteristiche innovative per le quali si richiede l’esclusiva della produzione e del commercio.

Una volta preparata la documentazione, avvalendosi anche di una persona esperta, è possibile presentare la domanda all’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi oppure presso una qualsiasi Camera di Commercio.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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