Albergo
Cappello
14/15
aprile 2000
Abstract:
Lavvento
delle IT modifica lo scenario complessivo del business e della comunicazione.
La professione forense in questo scenario non può mancare lappuntamento
con un rinnovamento delle risorse, delle attività e della propria formula di
visibilità. In un mondo sempre meno regolato e regolabile ci sarà sempre più
bisogno dellinterpretazione di un giurista per la tutela dei diritti di
tutti i cittadini e per un più efficiente servizio di consulenza alle
imprese. Gli studi legali italiani aprono pagine Web, nonostante le
difficoltà a tuttoggi presenti di conciliare queste nuove forme di lavoro
con il codice deontologico.
Sarebbe limitativo considerare Internet e più in generale le Information Technologies semplicemente come uno strumento di lavoro. La Rete e le reti di connessione tra i computers che abbattono le distanze planetarie e globalizzano il sistema di comunicazioni e di business vanno intese come un vero e proprio ambiente.
Lopportunità
offerta da quella che viene definita, a ragione, una rivoluzione epocale, per
chiunque abbia la capacità di coglierla, è di partecipare alla costruzione
di un mondo nuovo, con nuove caratteristiche di comportamento, nuovi
linguaggi comunicativi e quindi con nuove regole.
Le
persone che vivono questo ambiente, che lo compongono e via via lo creano,
costituiscono una vera e propria comunità.
Lappartenenza
a questa comunità è e sarà sempre più regolata dalla possibilità concreta
di accedervi, dalla possibilità di usare gli strumenti tecnologici necessari,
di utilizzare il linguaggio, di interagire completamente.
Questa
opportunità contiene in sé, a mio parere, una responsabilità che pesa tutta
in capo agli abitanti di questo mondo nuovo, chiamati alla individuazione,
alla costruzione e, giorno dopo giorno, alla conservazione di nuovi modelli
etici.
Luso
di Internet e dei network
che lo compongono, per lavvocato del terzo millennio, è e diviene sempre
più un passaggio obbligato. La ricerca giuridica, la comunicazione con i
colleghi ed i clienti ed in un futuro ci auguriamo non troppo lontano, con i
tribunali e nelle corti virtuali, sono attività che luso della Rete potrà
rendere più veloci ed efficaci, migliorando la qualità delle prestazioni e,
perché no, della vita stessa del professionista.
Internet
modifica la struttura della trasmissione di informazioni, del mondo degli
affari, del commercio, mostra problemi giuridici del tutto nuovi, dalle
caratteristiche assolutamente inedite, per citare le più ovvie: la
globalizzazione e la multilocalizzazione degli utenti, quindi apre una nuova
frontiera del diritto, per il cui attraversamento, il lavoro interpretativo
del giurista e la flessibilità, anche creativa, dellavvocato, saranno
essenziali.
Come
fronteggiare infatti i problemi di giurisdizione e legge applicabile nelle-commerce,
ad esempio, i problemi di privacy e
tutela della proprietà intellettuale e industriale, la continua comparsa di
nuovi reati informatici e cibernetici? Lavvocato dovrà conoscere questo
mondo, viverci, farlo suo e il suo apporto sarà determinante, nella difesa
del consumatore, del lavoratore, dellimprenditore e se fa il penalista,
anche di colui che commette reati!
Se
questo mondo dovrà essere conosciuto con precisione dallavvocato, il quale
affiancherà alla propria formazione tradizionale del diritto interno,
quella transnazionale oltre a conoscenze informatiche e linguistiche, questo
mondo dovrà conoscere il nuovo avvocato.
E
impensabile che la visibilità del professionista forense possa, già da oggi,
ma sempre più nel prossimo futuro, limitarsi ad utilizzare gli strumenti
consueti, ancorati a rigide strutture sociali e ad un rapporto
professionista-cliente che sempre più necessita di rinnovarsi.
Il
nuovo modello di visibilità non implica necessariamente che lavvocato
debba svilire la propria professionalità travalicando il confine verso una
forma subdola di pubblicità, tuttaltro.
Lo
spirito della Rete è quello del transito delle informazioni, ad una velocità
che, per le sue caratteristiche, modificherà la nostra stessa percezione del
tempo, ampliando enormemente il concetto di presente, da linea sottile che
divide il passato dal futuro, in ambiente spazio-tempo ampio che abbraccia
simultaneamente un cerchio dal raggio di molte migliaia di chilometri.
Se
le comunicazioni, qualunque sia il loro contenuto, viaggeranno, come
viaggiano, ad una velocità sempre più vicina a quella della luce, è
assolutamente comprensibile, per non dire ovvio, che tutto quello che non è
on line, mentre questi scambi avvengono, è come se non esistesse.
Lavvocato
è per sua natura, portatore di un ruolo di difesa del singolo individuo, a
maggior ragione dovrà esserlo nel mondo globalizzato. Per meritarsi quel
ruolo e per assolverlo nel pieno rispetto del principio di responsabilità
etica, di cui ho parlato in precedenza, dovrà utilizzare proprio quelle
caratteristiche che tradizionalmente gli sono proprie, facendo appello a
quei valori che da sempre animano o dovrebbero animare la professione forense.
LHome
page del sito legale non sarà altro che la targa dottone di questo
presente/futuro apposta fuori di uno studio, impalpabile ma non meno vero di
quello rassicurante ed autorevole del passato. Il sito dovrà accogliere il
cliente e il collega con un servizio di segreteria efficiente, che consenta
facili appuntamenti, comunicazioni cordiali e misurate, una accogliente sala
dattesa ben arredata, in cui aspettare sfogliando riviste consone
allambiente.Il sito/studio avrà una biblioteca in cui faranno bella mostra
di sé i manuali, le collane e i repertori, in cui saranno appesi i titoli
accademici e i riconoscimenti dei titolari dello studio. Nelle stanze
lavoreranno i collaboratori, alle pareti ci saranno quadri, sui tavoli le
foto.
Ne
più e né meno che quel che accade negli studi in cui lavoriamo, con la
differenza che potrebbero essere forniti servizi interattivi fruibili dal
collega e/o dal cliente direttamente dal proprio desktop.
Una
cosa poi è concepire una nuova forma di visibilità dello studio e unaltra
è costruire uno studio interamente realizzato nella intangibile materia della
virtualità.
Così
come già accade nel mondo degli affari, lo studio legale potrà essere uno
studio assolutamente tradizionale, costituito dagli elementi che gli sono
propri da sempre ed avere anche quella nuova targa dottone e quegli arredi
che dicevo, oppure essere interamente realizzato, per forma e sostanza, di
materia virtuale.
La
cosa è comune nel mondo del business, tutti abbiamo sentito parlare di new
economy, la icastica definizione si oppone intuitivamente al modello di old
economy
Tutti
sappiamo che il mondo delle imprese commerciali conosce oggi modelli nuovi: la
traditional company presente anche
nel World Wide Web e la virtual
company.
Esempio
ideale per rappresentarle: le due grandissime librerie, luna reale, Waterstones
che ha ora una versione on line
e laltra assolutamente
virtuale, la famosissima Amazon.com.
Lo stesso succederà con gli studi legali, individuali, famigliari, associati o daffari che siano, essi potranno avere un omologo on line, oppure non esistere nella realtà, se non come sistema virtuale di connessioni telematiche tra professionisti non coevi per così dire, ma uniti dalla comunità di intenti che sta alla base di ogni associazione professionale.
Naturalmente
la scelta della struttura dello studio si muove sul diverso terreno delle
opzioni culturali, delle specifiche specializzazioni e, soprattutto, della
tipologia della clientela.
Lessere
on line sarà un necessario
denominatore comune, non una condizione preclusiva di una o dellaltra di
queste tipologie, che, come ho detto, rispondono ad altre esigenze di
modernizzazione imposte dal mercato che cambia.
Insomma,
pagina Web o no non è una vera
opzione, quella pagina o questa pagina Web,
si. E, ancora una volta saranno i clienti a scegliere.
A
questo punto tocchiamo il dolente tasto della consonanza del sito Internet
dello studio legale alle regole di deontologia forense.
La
a-regolamentazione della comunicazione su Internet
favorisce naturalmente linsorgere di problemi legati a questa scottante
tematica che sta suscitando interesse e dibattito tra noi tutti.
Quanto
sappiamo e abbiamo sentito sulle norme imposte dal codice deontologico, la cui
apertura con labbattimento di alcuni ostacoli oramai anacronistici alla
pubblicità dello studio legale, è stata, a mio avviso opportuna, ma lascia
spazio a questioni non ancora risolte.
Quello
che è lecito è altrettanto noto. Il sito Internet
non deve contenere elementi che ne
snaturino il contenuto, deve mantenere alto il profilo e lo stile comunicativo
senza costituire una occasione per comparazioni indebite con altri
professionisti, né indurre false aspettative nella potenziale clientela.
Il
grande scoglio, al momento, è e resta quello della configurabilità in
entrambe le ipotesi che ventilavo, di studio legale, reale-virtuale o solo
virtuale, dellintroduzione di nuovi servizi e rami di attività che
sfruttino le caratteristiche di interattività di Internet.
In
buona sostanza è lecito e, ancor prima giusto, offrire gratis o dietro
compenso, consulenza legale on line?
Tutti
probabilmente abbiamo letto le opinioni dei colleghi e dei giuristi su questo
tema, tutti assistiamo, più o meno inermi, al dibattito sulla stampa (anche
qui, cartacea e cibernetica), centrato sul ruolo che lOrdine Professionale
dovrebbe ricoprire (o non ricoprire) nel futuro, che, ripeto, è già
presente.
La
consulenza on line è
procacciamento di clientela o no? Non tutti forse, ancora, ci siamo formati
una opinione in proposito.
La
mia personalissima è quella che diventerà sempre più difficile,
oggettivamente, impedire che forme di consulenza on line prendano piede e
soprattutto che il rapporto legale-collega e legale-cliente non utilizzi lo
strumento dello scambio interattivo.
Quando
una realtà si impone lunico modo per fronteggiarla, è prenderne atto,
fornendo agli operatori strumenti, innanzitutto culturali, per muoversi senza
restarne schiacciati.
Lignoranza
è da sempre il peggiore dei mali della società e una nuova caccia alle
streghe potrebbe scatenarsi nei confronti di chi semplicemente prima di altri,
si è adattato alla novità del mondo che cambia.
Per
non giungere al paradosso (al quale, in parte, già assistiamo), per cui quel
che lavvocato non può fare viene fatto da chi avvocato non è; per non
lasciare che lesperto consiglia, quando lesperto è il
chiunque che oggi più che mai si nasconde dietro il monitor, divenga il
modello di diffusione del sapere giuridico, per conservare, modernizzandolo,
quellimprescindibile intuitu
personae che da sempre caratterizza il nostro rapporto con il cliente,
per consentire che la consulenza sia professionale, supportata dalla
formazione, dalla forma mentis e
dalla esperienza legale; per tutelare fino in fondo la fiducia del potenziale
cliente e laffidabilità delle informazioni che riceve, il ruolo dei
singoli avvocati, in quanto tali e in quanto iscritti ad un Albo e membri di
un Ordine, non potrà essere passivo o di boicottaggio di queste forme di
trasmissione del sapere, ma sempre più posto a tutela, a garanzia e perché
no a sigillo, a certificazione della qualità delle informazioni
diffuse e della qualità e professionalità della loro provenienza.
Parte
II
Nella
seconda parte della mia relazione mostrerò alcuni siti di studi legali. Per
comodità ho scelto di mostrare le Home Pages ed alcune pagine interne
evitando la navigazione in diretta. Durante la eventuale consultazione on
line di questa relazione sarà invece possibile visualizzare le pagine
cliccando sullindirizzo, attivando cioè un collegamento ipertestuale.
Ho
cercato di mettere in luce, iniziando con pochissimi esempi statunitensi e
canadesi e venendo poi alla esperienza dei colleghi italiani, come la
modalità on line costituisca un denominatore comune di studi molto
diversi tra loro, per tipologia, struttura e specializzazione: dalle Law
Firms di rilevanza mondiale, agli studi daffari italiani, agli studi con
siti ibridati tra la rivista ed il portale, agli studi tradizionali che
hanno una versione Html, a studi sempre più vituali ed infine agli
studi di grande interattività telematica.
Naturalmente
gli Stati Uniti, ove il concetto di pubblicità dellavvocato e i principi
su cui si fonda la stessa attività del professionista sono diversi, aperti
a metodi più commerciali, i siti degli studi legali sono numerosissimi e le
tipologie variegate.
Vigono
anche negli USA restrizioni che impediscono la pubblicità comparativa o
lautocelebrazione. Il vero problema laggiù è quindi quello di costruire
un sito riconoscibile e soprattutto facilmente individuabile sul Web, per
questo funzionano siti di compagnie come la Martindale: http://www.martindale.com
che forniscono supporto alla creazione di Home Pages legali e un motore di
ricerca per siti di studi legali.
Nella
pagina che introduce alla creazione della pagina Erb la prima domanda
rivolta allavvocato-cliente è se intende costruire una pagina per una
grande Law Firm o per uno studio ridotto.
http://www.gcwf.com
E il sito di un grande studio californiano Gray Cary Ware Freidenrich.
Tra le informazioni offerte dallo studio, la struttura dello studio stesso e
i clienti più rappresentativi, indicati con il proprio nome a differenza di
quanto avviene in Europa, come vedremo dopo e in Italia, dove la menzione è
espressamente vietata dal codice deontologico.
http://www.dunn.com
Questa la pagina Web dello studio Szibbo-Dunn di Vancouver. I due associati
sono tra i più anziani esperti in materia di proprietà intellettuale
e industriale, materie per le quali hanno rapporti di consulenza con i
governi canadese e americano. Il loro sito presenta la raccolta delle
pubblicazioni e delle relazioni tenute in convegni e conferenze,
consultabili e scaricabili alle condizioni contenute nei disclaimer.
Veniamo
ora ad una delle maggiori Law Firm del mondo: Baker & Mc.Kenzie http://www.bakernet.com
che ha uffici anche in Italia. La
pagina, sobria ed accattivante, reca come headline il riconoscimento
ottenuto dallo studio nel 1999 come Best global Law Firm dal
Lawyer Awards.
Lo
studio ha impostato i suoi rapporti con la clientela alla massima
interattività, creando Bakernet un sistema di comunicazioni in rete
che collega gli uffici in tutto il mondo ed a cui possono accedere anche i
clienti, per avere una comunicazione previlegiata. La pagina identifica i
migliori sistemi per contattare lo studio e consultare gli avvocati,
offrendo anche un servizio di installazione e assistenza hardware e
software.
Lo
studio Grimaldi Clifford e Chance, altro importantissimo studio daffari
internazionale http://www.icclaw.com
con uffici in tutto il mondo e sedi anche in Italia.
Il
sito è autonomo rispetto a quello della casa madre che è raggiungibile con
un link.
http://www.cliffordchance.com
un perfetto esempio di targa dottone virtuale, da cui si accede al
sito e, dopo aver scelto una delle tante lingue disponibili, si può
usufruire dei servizi dello studio e contattarne i membri.
Grande
studio daffari con casa madre italiana lo studio Carnelutti di Milano http://www.carnelutti.com
dove è visibile la bella immagine del palazzo in cui hanno sede gli uffici.
Tra le altre cose sul sito è disponibile un modulo per inviare una
richiesta di assunzione, dopo averlo riempito, semplicemente cliccando su
send.
Lo
studio Sutti http://www.sutti.it con sedi
in Italia, a Londra e a Tokio. Questo sito ha una versione dot com
sostanzialmente identica.
Tra
le altre cose, lo studio offre ai suoi clienti un servizio per video
conferenze desktop-to-desktop con linea ISDN, consente cioè ai
propri clienti di avere un contatto video-audio diretto con lo studio
attraverso Internet.
Un
esempio di ibrido la pagina dello Studio Celentano http://www.studiocelentano.it
che porta il nome di uno studio, ma di fatto si propone come rivista
giuridica e motore di ricerca per studi legali affiliati al sito.
Un
altro sito che non è propriamente di presentazione di uno studio, ma offre
la possibilità di individuare gli studi legali affiliati selezionandoli per
rami di attività o per nome è http://www.studilegali.it
Il sito consente la ricerca anche di altri professionisti come
commercialisti, medici legali ecc.
Di
non solo legali anche il sito Bosetti & Gatti di Brescia http://www.bosettiegatti.it
una s.r.l. specializzata nella consulenza agli enti locali in materia di
urbanistica, edilizia e appalti per oo.pp. Offre anche un servizio
utilissimo di aggiornamento sui piani regolatori dei vari comuni della
provincia di Brescia.
Il
sito degli avvocati Gulotta, Varischi e Pino di Milano http://www.gulottavarischlex.it
con una grafica sobria ma deffetto, contiene indicazioni utili nelle aree
di specializzazione, il diritto penale e la relativa procedura. Curiosa la
pagina intitolata lo studio in quanto ambiente in cui è mostrata una
parte della collezione di quadri di proprietà del fondatore dello studio il
Prof. Carmelo Gulotta.
http://www.studiodieci.it
Lo studio legale Dieci di Arezzo. La pagina chi siamo presenta i
membri dello studio, compreso lo staff amministrativo e informatico. Curiosa
la rubrica spigolature di diritto informatico curata dallavv.
Giovanni Sinatti.
Continuo
lexcursus con http://www.studiolegale.it
, ovvero lo studio associato Bruschi Ciaramella e Ciurcina di Torino. La Home
Page è molto sobria e contiene delle animazioni. Da notare che tutti i
membri dello studio sono molto giovani, per la precisione, il più anziano
ha esattamente la mia età!
Proseguo
con una serie di studi legali di tipo tradizionale che hanno optato
per avere anche una visibilità on line e offrono chi piùchi meno
servizi interattivi.
Lo
studio dellavv. Alessandro Graziani di Roma che ha una english version
per la U. E., http://www.studiograziani.com
La pagina dellavv. Sirotti Gaudenzi di Cesena, accessibile anche dalla
rivista notiziario giuridico di cui è direttore http://www.notiziariogiuridico.it
Gli
studi Tonucci http://www.tonucci.it,
Tamburrini & Savi http://www.tamburrinisavi.it,
Ubertazzi, tutti di Milano http://www.ubertazzi.it
e Panzeri Spreafico di Lecco http://www.panzeri-spreafico.it
accompagnato da un brano jazz.
Il
sito dellavv. Giorgio Rognetta di Reggio Calabria, http://utenti.tripod.it/lex1/index.htm
instancabile navigatore fondatore di molti siti giuridici, tra i quali
Zaleuco, tutti i siti sono raggiungibili dalla Home Page per mezzo di
links.
Lo
studio legale dellavv. Tiziano Solignani di Vignola in provincia di
Modena http://www.solignani.it ha
anche questo la doppia veste di sito informativo e Home Page dello
studio legale. Lavv. Solignani è considerato un veterano, avendo fondato
nel 1995 il sito Jura il primo sito giuridico italiano, cessato nel
1997 e reso famoso dalle conferenze (mailing list) che di recente,
sono rinate nel salotto dello studio Solignani, ovvero la mailing list
per ricevere informazioni e partecipare a gruppi di discussione.
Il
sito dellavv. Sugamele http://www.sugamele.it
accoglie con il sottofondo della bellissima romanza in fa maggiore di L.V
Behethoven.
Lo
studio Tidona di Milano http://www.tidona.com
In questo sito i casi più rappresentativi sono indicati per oggetto della
controversia ed estremi delle sentenze, un modo più discreto, oltre che
assolutamente lecito, di quello che abbiamo visto utilizzato in U.S.A.
Lo
studio degli avvocati Tamos, Piana e Mullace http://www.avvocatinteam.com
è molto interessante. Gli stessi avvocati raccontano nel sito la filosofia
che ha ispirato la struttura definita modulare o cellulare che
non ricade né nel modello della Firm anglosassone, né in quello
dello studio legale tradizionale.
Lo
studio di fatto consentendo una comunicazione costante tra i soci anche
lontani fra loro, costituisce un primo esempio di studio virtuale il
cui punto centrale è la creazione del network. Nelle parole dei
fondatori: Laspetto innovativo è quello di poter realmente
lavorare su singoli casi in modo congiunto ed interdisciplinae. Il modello
è quello di una struttura cellulare in cui ciascuna cellula, come nel
tessuto nervoso, è strettamente connessa con le altre, attraverso legami
personali e culturali, ma anche attraverso limpiego di mezzi informatici,
sullesempio del telelavoro. Ciò consente in ogni momento di poter
lavorare contemporaneamente, anche da postazioni remote (quando le
circostanze non impongono necessariamente la compresenza fisica nello stesso
luogo dei professionisti) sulle stesse informazioni, assicurando
quelleconomia di scala e quel lavoro in parallelo che dovrebbe essere il
punto di forza delle grandi Firm,ma che nella più parte dei casi
difetta.
Lo
studio dellavv. Carmelo Giurdanella di Catania http://www.giurdanella.it
è un esempio direi avanzato, di interattività. Uso per comodità anche in
questo caso le parole dello stesso fondatore dello studio:
Lo
studio legale Giurdanella ha attivato un sistema che consente ai clienti di
accedere alle pratiche di studio on line. La nuova procedura consente di
poter controllare lo stato di avanzamento delle pratiche in tempo reale e
rende immediatamente accessibili atti, provvedimenti e comunicazioni.Per
accedere a tale servizio è sufficiente digitare negli appositi spazi il
codice cliente e la password, che hanno carattere strettamente riservato.
Nella
pagina è aperta una finestra di dialogo da cui è possibile accedere anche
in via dimostrativa.
Abbiamo
visto come oggi la pagina Web dello studio legale consista, almeno per la
maggioranza, in una nuova forma di pubblicità, ora consentita dal codice
deontologico. Superando definitivamente il problema della consulenza on
line e sgombrando il campo dalle possiblità di abuso della fiducia
degli utenti, lo studio legale sarà approcciabile sempre più secondo i
protocolli interattivi forniti da Internet o dai diversi network.
Il
lavoro sarà snellito, con possibilità di aumento potenziale della quantità
di clientela.Sarà sempre più facile concepire forme associative che non
implicano la coesistenza fisica degli avvocati, senza nulla togliere alle
comunicazioni interne ed allo scambio di idee ed opinioni. Il lavoro in team
diventerà più facile che in passato, molto più efficiente lo scambio di
corrispondenza. Le riunioni si trasferiranno sul desktop con la
videoconferenza.
Quanto
alla interfaccia costituita dallapparato giudiziario, segnalo la
esperienza avanguardista del Tar Sicilia sezione Catania mostrandovi il sito
www.digiesse.it sul quale è possibile
visualizzare, tra le altre cose, il calendario delle udienze e, anche in
questo caso con laccesso limitato da una password, lo stato delle
pratiche giacenti.
Concludo
la mia relazione riportandovi una frase di Richard Susskind autore del famoso
The future of law che per comodità traduco: Nel
linguaggio del tecnologo, gli avvocati di oggi sono linterfaccia tra i non
avvocati e la legge. Se una persona vuole conoscere la sua situazione legale,
normalmente dovrà consultare un consulente di diritto. Nel futuro, il sistema
informativo legale diventerà uninterfaccia vitale, così come
lassistenza legale diventa una delle incontabili forme di informazioni
disponibili nella information highway. La legge non resterà terreno esclusivo
dei giuristi.
Ciò
è pur vero chiaramente costituisce una minaccia per gli operatori del
diritto. La mia opinione è che la legge non esiste per dare lavoro agli
avvocati più di quanto non esistano le malattie per dare lavoro ai
medici.
Albergo
Cappello
14/15
aprile 2000
Abstract:
Lavvento
delle IT modifica lo scenario complessivo del business e della comunicazione.
La professione forense in questo scenario non può mancare lappuntamento
con un rinnovamento delle risorse, delle attività e della propria formula di
visibilità. In un mondo sempre meno regolato e regolabile ci sarà sempre più
bisogno dellinterpretazione di un giurista per la tutela dei diritti di
tutti i cittadini e per un più efficiente servizio di consulenza alle
imprese. Gli studi legali italiani aprono pagine Web, nonostante le
difficoltà a tuttoggi presenti di conciliare queste nuove forme di lavoro
con il codice deontologico.
Sarebbe limitativo considerare Internet e più in generale le Information Technologies semplicemente come uno strumento di lavoro. La Rete e le reti di connessione tra i computers che abbattono le distanze planetarie e globalizzano il sistema di comunicazioni e di business vanno intese come un vero e proprio ambiente.
Lopportunità
offerta da quella che viene definita, a ragione, una rivoluzione epocale, per
chiunque abbia la capacità di coglierla, è di partecipare alla costruzione
di un mondo nuovo, con nuove caratteristiche di comportamento, nuovi
linguaggi comunicativi e quindi con nuove regole.
Le
persone che vivono questo ambiente, che lo compongono e via via lo creano,
costituiscono una vera e propria comunità.
Lappartenenza
a questa comunità è e sarà sempre più regolata dalla possibilità concreta
di accedervi, dalla possibilità di usare gli strumenti tecnologici necessari,
di utilizzare il linguaggio, di interagire completamente.
Questa
opportunità contiene in sé, a mio parere, una responsabilità che pesa tutta
in capo agli abitanti di questo mondo nuovo, chiamati alla individuazione,
alla costruzione e, giorno dopo giorno, alla conservazione di nuovi modelli
etici.
Luso
di Internet e dei network
che lo compongono, per lavvocato del terzo millennio, è e diviene sempre
più un passaggio obbligato. La ricerca giuridica, la comunicazione con i
colleghi ed i clienti ed in un futuro ci auguriamo non troppo lontano, con i
tribunali e nelle corti virtuali, sono attività che luso della Rete potrà
rendere più veloci ed efficaci, migliorando la qualità delle prestazioni e,
perché no, della vita stessa del professionista.
Internet
modifica la struttura della trasmissione di informazioni, del mondo degli
affari, del commercio, mostra problemi giuridici del tutto nuovi, dalle
caratteristiche assolutamente inedite, per citare le più ovvie: la
globalizzazione e la multilocalizzazione degli utenti, quindi apre una nuova
frontiera del diritto, per il cui attraversamento, il lavoro interpretativo
del giurista e la flessibilità, anche creativa, dellavvocato, saranno
essenziali.
Come
fronteggiare infatti i problemi di giurisdizione e legge applicabile nelle-commerce,
ad esempio, i problemi di privacy e
tutela della proprietà intellettuale e industriale, la continua comparsa di
nuovi reati informatici e cibernetici? Lavvocato dovrà conoscere questo
mondo, viverci, farlo suo e il suo apporto sarà determinante, nella difesa
del consumatore, del lavoratore, dellimprenditore e se fa il penalista,
anche di colui che commette reati!
Se
questo mondo dovrà essere conosciuto con precisione dallavvocato, il quale
affiancherà alla propria formazione tradizionale del diritto interno,
quella transnazionale oltre a conoscenze informatiche e linguistiche, questo
mondo dovrà conoscere il nuovo avvocato.
E
impensabile che la visibilità del professionista forense possa, già da oggi,
ma sempre più nel prossimo futuro, limitarsi ad utilizzare gli strumenti
consueti, ancorati a rigide strutture sociali e ad un rapporto
professionista-cliente che sempre più necessita di rinnovarsi.
Il
nuovo modello di visibilità non implica necessariamente che lavvocato
debba svilire la propria professionalità travalicando il confine verso una
forma subdola di pubblicità, tuttaltro.
Lo
spirito della Rete è quello del transito delle informazioni, ad una velocità
che, per le sue caratteristiche, modificherà la nostra stessa percezione del
tempo, ampliando enormemente il concetto di presente, da linea sottile che
divide il passato dal futuro, in ambiente spazio-tempo ampio che abbraccia
simultaneamente un cerchio dal raggio di molte migliaia di chilometri.
Se
le comunicazioni, qualunque sia il loro contenuto, viaggeranno, come
viaggiano, ad una velocità sempre più vicina a quella della luce, è
assolutamente comprensibile, per non dire ovvio, che tutto quello che non è
on line, mentre questi scambi avvengono, è come se non esistesse.
Lavvocato
è per sua natura, portatore di un ruolo di difesa del singolo individuo, a
maggior ragione dovrà esserlo nel mondo globalizzato. Per meritarsi quel
ruolo e per assolverlo nel pieno rispetto del principio di responsabilità
etica, di cui ho parlato in precedenza, dovrà utilizzare proprio quelle
caratteristiche che tradizionalmente gli sono proprie, facendo appello a
quei valori che da sempre animano o dovrebbero animare la professione forense.
LHome
page del sito legale non sarà altro che la targa dottone di questo
presente/futuro apposta fuori di uno studio, impalpabile ma non meno vero di
quello rassicurante ed autorevole del passato. Il sito dovrà accogliere il
cliente e il collega con un servizio di segreteria efficiente, che consenta
facili appuntamenti, comunicazioni cordiali e misurate, una accogliente sala
dattesa ben arredata, in cui aspettare sfogliando riviste consone
allambiente.Il sito/studio avrà una biblioteca in cui faranno bella mostra
di sé i manuali, le collane e i repertori, in cui saranno appesi i titoli
accademici e i riconoscimenti dei titolari dello studio. Nelle stanze
lavoreranno i collaboratori, alle pareti ci saranno quadri, sui tavoli le
foto.
Ne
più e né meno che quel che accade negli studi in cui lavoriamo, con la
differenza che potrebbero essere forniti servizi interattivi fruibili dal
collega e/o dal cliente direttamente dal proprio desktop.
Una
cosa poi è concepire una nuova forma di visibilità dello studio e unaltra
è costruire uno studio interamente realizzato nella intangibile materia della
virtualità.
Così
come già accade nel mondo degli affari, lo studio legale potrà essere uno
studio assolutamente tradizionale, costituito dagli elementi che gli sono
propri da sempre ed avere anche quella nuova targa dottone e quegli arredi
che dicevo, oppure essere interamente realizzato, per forma e sostanza, di
materia virtuale.
La
cosa è comune nel mondo del business, tutti abbiamo sentito parlare di new
economy, la icastica definizione si oppone intuitivamente al modello di old
economy
Tutti
sappiamo che il mondo delle imprese commerciali conosce oggi modelli nuovi: la
traditional company presente anche
nel World Wide Web e la virtual
company.
Esempio
ideale per rappresentarle: le due grandissime librerie, luna reale, Waterstones
che ha ora una versione on line
e laltra assolutamente
virtuale, la famosissima Amazon.com.
Lo stesso succederà con gli studi legali, individuali, famigliari, associati o daffari che siano, essi potranno avere un omologo on line, oppure non esistere nella realtà, se non come sistema virtuale di connessioni telematiche tra professionisti non coevi per così dire, ma uniti dalla comunità di intenti che sta alla base di ogni associazione professionale.
Naturalmente
la scelta della struttura dello studio si muove sul diverso terreno delle
opzioni culturali, delle specifiche specializzazioni e, soprattutto, della
tipologia della clientela.
Lessere
on line sarà un necessario
denominatore comune, non una condizione preclusiva di una o dellaltra di
queste tipologie, che, come ho detto, rispondono ad altre esigenze di
modernizzazione imposte dal mercato che cambia.
Insomma,
pagina Web o no non è una vera
opzione, quella pagina o questa pagina Web,
si. E, ancora una volta saranno i clienti a scegliere.
A
questo punto tocchiamo il dolente tasto della consonanza del sito Internet
dello studio legale alle regole di deontologia forense.
La
a-regolamentazione della comunicazione su Internet
favorisce naturalmente linsorgere di problemi legati a questa scottante
tematica che sta suscitando interesse e dibattito tra noi tutti.
Quanto
sappiamo e abbiamo sentito sulle norme imposte dal codice deontologico, la cui
apertura con labbattimento di alcuni ostacoli oramai anacronistici alla
pubblicità dello studio legale, è stata, a mio avviso opportuna, ma lascia
spazio a questioni non ancora risolte.
Quello
che è lecito è altrettanto noto. Il sito Internet
non deve contenere elementi che ne
snaturino il contenuto, deve mantenere alto il profilo e lo stile comunicativo
senza costituire una occasione per comparazioni indebite con altri
professionisti, né indurre false aspettative nella potenziale clientela.
Il
grande scoglio, al momento, è e resta quello della configurabilità in
entrambe le ipotesi che ventilavo, di studio legale, reale-virtuale o solo
virtuale, dellintroduzione di nuovi servizi e rami di attività che
sfruttino le caratteristiche di interattività di Internet.
In
buona sostanza è lecito e, ancor prima giusto, offrire gratis o dietro
compenso, consulenza legale on line?
Tutti
probabilmente abbiamo letto le opinioni dei colleghi e dei giuristi su questo
tema, tutti assistiamo, più o meno inermi, al dibattito sulla stampa (anche
qui, cartacea e cibernetica), centrato sul ruolo che lOrdine Professionale
dovrebbe ricoprire (o non ricoprire) nel futuro, che, ripeto, è già
presente.
La
consulenza on line è
procacciamento di clientela o no? Non tutti forse, ancora, ci siamo formati
una opinione in proposito.
La
mia personalissima è quella che diventerà sempre più difficile,
oggettivamente, impedire che forme di consulenza on line prendano piede e
soprattutto che il rapporto legale-collega e legale-cliente non utilizzi lo
strumento dello scambio interattivo.
Quando
una realtà si impone lunico modo per fronteggiarla, è prenderne atto,
fornendo agli operatori strumenti, innanzitutto culturali, per muoversi senza
restarne schiacciati.
Lignoranza
è da sempre il peggiore dei mali della società e una nuova caccia alle
streghe potrebbe scatenarsi nei confronti di chi semplicemente prima di altri,
si è adattato alla novità del mondo che cambia.
Per
non giungere al paradosso (al quale, in parte, già assistiamo), per cui quel
che lavvocato non può fare viene fatto da chi avvocato non è; per non
lasciare che lesperto consiglia, quando lesperto è il
chiunque che oggi più che mai si nasconde dietro il monitor, divenga il
modello di diffusione del sapere giuridico, per conservare, modernizzandolo,
quellimprescindibile intuitu
personae che da sempre caratterizza il nostro rapporto con il cliente,
per consentire che la consulenza sia professionale, supportata dalla
formazione, dalla forma mentis e
dalla esperienza legale; per tutelare fino in fondo la fiducia del potenziale
cliente e laffidabilità delle informazioni che riceve, il ruolo dei
singoli avvocati, in quanto tali e in quanto iscritti ad un Albo e membri di
un Ordine, non potrà essere passivo o di boicottaggio di queste forme di
trasmissione del sapere, ma sempre più posto a tutela, a garanzia e perché
no a sigillo, a certificazione della qualità delle informazioni
diffuse e della qualità e professionalità della loro provenienza.
Parte
II
Nella
seconda parte della mia relazione mostrerò alcuni siti di studi legali. Per
comodità ho scelto di mostrare le Home Pages ed alcune pagine interne
evitando la navigazione in diretta. Durante la eventuale consultazione on
line di questa relazione sarà invece possibile visualizzare le pagine
cliccando sullindirizzo, attivando cioè un collegamento ipertestuale.
Ho
cercato di mettere in luce, iniziando con pochissimi esempi statunitensi e
canadesi e venendo poi alla esperienza dei colleghi italiani, come la
modalità on line costituisca un denominatore comune di studi molto
diversi tra loro, per tipologia, struttura e specializzazione: dalle Law
Firms di rilevanza mondiale, agli studi daffari italiani, agli studi con
siti ibridati tra la rivista ed il portale, agli studi tradizionali che
hanno una versione Html, a studi sempre più vituali ed infine agli
studi di grande interattività telematica.
Naturalmente
gli Stati Uniti, ove il concetto di pubblicità dellavvocato e i principi
su cui si fonda la stessa attività del professionista sono diversi, aperti
a metodi più commerciali, i siti degli studi legali sono numerosissimi e le
tipologie variegate.
Vigono
anche negli USA restrizioni che impediscono la pubblicità comparativa o
lautocelebrazione. Il vero problema laggiù è quindi quello di costruire
un sito riconoscibile e soprattutto facilmente individuabile sul Web, per
questo funzionano siti di compagnie come la Martindale: http://www.martindale.com
che forniscono supporto alla creazione di Home Pages legali e un motore di
ricerca per siti di studi legali.
Nella
pagina che introduce alla creazione della pagina Erb la prima domanda
rivolta allavvocato-cliente è se intende costruire una pagina per una
grande Law Firm o per uno studio ridotto.
http://www.gcwf.com
E il sito di un grande studio californiano Gray Cary Ware Freidenrich.
Tra le informazioni offerte dallo studio, la struttura dello studio stesso e
i clienti più rappresentativi, indicati con il proprio nome a differenza di
quanto avviene in Europa, come vedremo dopo e in Italia, dove la menzione è
espressamente vietata dal codice deontologico.
http://www.dunn.com
Questa la pagina Web dello studio Szibbo-Dunn di Vancouver. I due associati
sono tra i più anziani esperti in materia di proprietà intellettuale
e industriale, materie per le quali hanno rapporti di consulenza con i
governi canadese e americano. Il loro sito presenta la raccolta delle
pubblicazioni e delle relazioni tenute in convegni e conferenze,
consultabili e scaricabili alle condizioni contenute nei disclaimer.
Veniamo
ora ad una delle maggiori Law Firm del mondo: Baker & Mc.Kenzie http://www.bakernet.com
che ha uffici anche in Italia. La
pagina, sobria ed accattivante, reca come headline il riconoscimento
ottenuto dallo studio nel 1999 come Best global Law Firm dal
Lawyer Awards.
Lo
studio ha impostato i suoi rapporti con la clientela alla massima
interattività, creando Bakernet un sistema di comunicazioni in rete
che collega gli uffici in tutto il mondo ed a cui possono accedere anche i
clienti, per avere una comunicazione previlegiata. La pagina identifica i
migliori sistemi per contattare lo studio e consultare gli avvocati,
offrendo anche un servizio di installazione e assistenza hardware e
software.
Lo
studio Grimaldi Clifford e Chance, altro importantissimo studio daffari
internazionale http://www.icclaw.com
con uffici in tutto il mondo e sedi anche in Italia.
Il
sito è autonomo rispetto a quello della casa madre che è raggiungibile con
un link.
http://www.cliffordchance.com
un perfetto esempio di targa dottone virtuale, da cui si accede al
sito e, dopo aver scelto una delle tante lingue disponibili, si può
usufruire dei servizi dello studio e contattarne i membri.
Grande
studio daffari con casa madre italiana lo studio Carnelutti di Milano http://www.carnelutti.com
dove è visibile la bella immagine del palazzo in cui hanno sede gli uffici.
Tra le altre cose sul sito è disponibile un modulo per inviare una
richiesta di assunzione, dopo averlo riempito, semplicemente cliccando su
send.
Lo
studio Sutti http://www.sutti.it con sedi
in Italia, a Londra e a Tokio. Questo sito ha una versione dot com
sostanzialmente identica.
Tra
le altre cose, lo studio offre ai suoi clienti un servizio per video
conferenze desktop-to-desktop con linea ISDN, consente cioè ai
propri clienti di avere un contatto video-audio diretto con lo studio
attraverso Internet.
Un
esempio di ibrido la pagina dello Studio Celentano http://www.studiocelentano.it
che porta il nome di uno studio, ma di fatto si propone come rivista
giuridica e motore di ricerca per studi legali affiliati al sito.
Un
altro sito che non è propriamente di presentazione di uno studio, ma offre
la possibilità di individuare gli studi legali affiliati selezionandoli per
rami di attività o per nome è http://www.studilegali.it
Il sito consente la ricerca anche di altri professionisti come
commercialisti, medici legali ecc.
Di
non solo legali anche il sito Bosetti & Gatti di Brescia http://www.bosettiegatti.it
una s.r.l. specializzata nella consulenza agli enti locali in materia di
urbanistica, edilizia e appalti per oo.pp. Offre anche un servizio
utilissimo di aggiornamento sui piani regolatori dei vari comuni della
provincia di Brescia.
Il
sito degli avvocati Gulotta, Varischi e Pino di Milano http://www.gulottavarischlex.it
con una grafica sobria ma deffetto, contiene indicazioni utili nelle aree
di specializzazione, il diritto penale e la relativa procedura. Curiosa la
pagina intitolata lo studio in quanto ambiente in cui è mostrata una
parte della collezione di quadri di proprietà del fondatore dello studio il
Prof. Carmelo Gulotta.
http://www.studiodieci.it
Lo studio legale Dieci di Arezzo. La pagina chi siamo presenta i
membri dello studio, compreso lo staff amministrativo e informatico. Curiosa
la rubrica spigolature di diritto informatico curata dallavv.
Giovanni Sinatti.
Continuo
lexcursus con http://www.studiolegale.it
, ovvero lo studio associato Bruschi Ciaramella e Ciurcina di Torino. La Home
Page è molto sobria e contiene delle animazioni. Da notare che tutti i
membri dello studio sono molto giovani, per la precisione, il più anziano
ha esattamente la mia età!
Proseguo
con una serie di studi legali di tipo tradizionale che hanno optato
per avere anche una visibilità on line e offrono chi piùchi meno
servizi interattivi.
Lo
studio dellavv. Alessandro Graziani di Roma che ha una english version
per la U. E., http://www.studiograziani.com
La pagina dellavv. Sirotti Gaudenzi di Cesena, accessibile anche dalla
rivista notiziario giuridico di cui è direttore http://www.notiziariogiuridico.it
Gli
studi Tonucci http://www.tonucci.it,
Tamburrini & Savi http://www.tamburrinisavi.it,
Ubertazzi, tutti di Milano http://www.ubertazzi.it
e Panzeri Spreafico di Lecco http://www.panzeri-spreafico.it
accompagnato da un brano jazz.
Il
sito dellavv. Giorgio Rognetta di Reggio Calabria, http://utenti.tripod.it/lex1/index.htm
instancabile navigatore fondatore di molti siti giuridici, tra i quali
Zaleuco, tutti i siti sono raggiungibili dalla Home Page per mezzo di
links.
Lo
studio legale dellavv. Tiziano Solignani di Vignola in provincia di
Modena http://www.solignani.it ha
anche questo la doppia veste di sito informativo e Home Page dello
studio legale. Lavv. Solignani è considerato un veterano, avendo fondato
nel 1995 il sito Jura il primo sito giuridico italiano, cessato nel
1997 e reso famoso dalle conferenze (mailing list) che di recente,
sono rinate nel salotto dello studio Solignani, ovvero la mailing list
per ricevere informazioni e partecipare a gruppi di discussione.
Il
sito dellavv. Sugamele http://www.sugamele.it
accoglie con il sottofondo della bellissima romanza in fa maggiore di L.V
Behethoven.
Lo
studio Tidona di Milano http://www.tidona.com
In questo sito i casi più rappresentativi sono indicati per oggetto della
controversia ed estremi delle sentenze, un modo più discreto, oltre che
assolutamente lecito, di quello che abbiamo visto utilizzato in U.S.A.
Lo
studio degli avvocati Tamos, Piana e Mullace http://www.avvocatinteam.com
è molto interessante. Gli stessi avvocati raccontano nel sito la filosofia
che ha ispirato la struttura definita modulare o cellulare che
non ricade né nel modello della Firm anglosassone, né in quello
dello studio legale tradizionale.
Lo
studio di fatto consentendo una comunicazione costante tra i soci anche
lontani fra loro, costituisce un primo esempio di studio virtuale il
cui punto centrale è la creazione del network. Nelle parole dei
fondatori: Laspetto innovativo è quello di poter realmente
lavorare su singoli casi in modo congiunto ed interdisciplinae. Il modello
è quello di una struttura cellulare in cui ciascuna cellula, come nel
tessuto nervoso, è strettamente connessa con le altre, attraverso legami
personali e culturali, ma anche attraverso limpiego di mezzi informatici,
sullesempio del telelavoro. Ciò consente in ogni momento di poter
lavorare contemporaneamente, anche da postazioni remote (quando le
circostanze non impongono necessariamente la compresenza fisica nello stesso
luogo dei professionisti) sulle stesse informazioni, assicurando
quelleconomia di scala e quel lavoro in parallelo che dovrebbe essere il
punto di forza delle grandi Firm,ma che nella più parte dei casi
difetta.
Lo
studio dellavv. Carmelo Giurdanella di Catania http://www.giurdanella.it
è un esempio direi avanzato, di interattività. Uso per comodità anche in
questo caso le parole dello stesso fondatore dello studio:
Lo
studio legale Giurdanella ha attivato un sistema che consente ai clienti di
accedere alle pratiche di studio on line. La nuova procedura consente di
poter controllare lo stato di avanzamento delle pratiche in tempo reale e
rende immediatamente accessibili atti, provvedimenti e comunicazioni.Per
accedere a tale servizio è sufficiente digitare negli appositi spazi il
codice cliente e la password, che hanno carattere strettamente riservato.
Nella
pagina è aperta una finestra di dialogo da cui è possibile accedere anche
in via dimostrativa.
Abbiamo
visto come oggi la pagina Web dello studio legale consista, almeno per la
maggioranza, in una nuova forma di pubblicità, ora consentita dal codice
deontologico. Superando definitivamente il problema della consulenza on
line e sgombrando il campo dalle possiblità di abuso della fiducia
degli utenti, lo studio legale sarà approcciabile sempre più secondo i
protocolli interattivi forniti da Internet o dai diversi network.
Il
lavoro sarà snellito, con possibilità di aumento potenziale della quantità
di clientela.Sarà sempre più facile concepire forme associative che non
implicano la coesistenza fisica degli avvocati, senza nulla togliere alle
comunicazioni interne ed allo scambio di idee ed opinioni. Il lavoro in team
diventerà più facile che in passato, molto più efficiente lo scambio di
corrispondenza. Le riunioni si trasferiranno sul desktop con la
videoconferenza.
Quanto
alla interfaccia costituita dallapparato giudiziario, segnalo la
esperienza avanguardista del Tar Sicilia sezione Catania mostrandovi il sito
www.digiesse.it sul quale è possibile
visualizzare, tra le altre cose, il calendario delle udienze e, anche in
questo caso con laccesso limitato da una password, lo stato delle
pratiche giacenti.
Concludo
la mia relazione riportandovi una frase di Richard Susskind autore del famoso
The future of law che per comodità traduco: Nel
linguaggio del tecnologo, gli avvocati di oggi sono linterfaccia tra i non
avvocati e la legge. Se una persona vuole conoscere la sua situazione legale,
normalmente dovrà consultare un consulente di diritto. Nel futuro, il sistema
informativo legale diventerà uninterfaccia vitale, così come
lassistenza legale diventa una delle incontabili forme di informazioni
disponibili nella information highway. La legge non resterà terreno esclusivo
dei giuristi.
Ciò
è pur vero chiaramente costituisce una minaccia per gli operatori del
diritto. La mia opinione è che la legge non esiste per dare lavoro agli
avvocati più di quanto non esistano le malattie per dare lavoro ai
medici.